SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Monday, May 30, 2005

Mamme dei Marines, una rete sul web per tenere duro

Tracy Della Vecchia ha in casa una maglietta che il figlio Derrick, un marine che si trova a Falluja, ha lasciato nell'ultima visita. Non l'ha mai lavata, perche' sa che se Derrick verra' ucciso il Pentagono le mandera' una borsa con i suoi effetti personali freschi di lavatrice: ''E' devastante per molte famiglie aprire quella borsa - racconta - perche' sperano sempre di sentire un'ultima volta l'odore dei loro figli''. Quello della maglietta e' uno dei tantissimi suggerimenti che Tracy condivide via Internet con centinaia di mamme come lei, costrette a vivere sempre nel timore che nel vialetto di casa compaia l'auto militare con la notizia di un nuovo morto in Iraq. Per tenersi in contatto con gli altri genitori, Tracy ha lanciato il sito www.marineparents.com, diventato il luogo dove madri in ansia si sfogano magari durante le notti insonni. E dove cercano di aiutarsi quando una di loro riceve l'avviso che il figlio tornera' a casa in una bara avvolta nella bandiera a stelle e strisce. Un'esperta in design su Internet, Tracy e' sposata con Luigi Della Vecchia, che ha lasciato Napoli quattro anni fa per trasferirsi a vivere con lei a Columbia, nel Missouri, nel cuore del Midwest che fornisce al Pentagono buona parte dei suoi soldati. I due si sono conosciuti lavorando a un progetto informatico e ne e' nato l'amore, dopo la fine del matrimonio tra Tracy e il padre del ventiduenne marine Derrick. Che i Della Vecchia siano dei professionisti del design, si vede dalla qualita' del sito Internet a cui Tracy lavora ormai quasi a tempo pieno. Marineparents.com e' diventata negli Usa una realta' cosi' rilevante da meritare un lungo servizio di copertina sul magazine settimanale del New York Times. Nel fine settimana del Memorial Day, la festa durante la quale l'America ricorda i propri caduti, le mamme dei marines hanno accettato di aprire le loro case per raccontare i dettagli dell'angoscia che accompagna ogni momento della loro giornata (e delle notti). La storia della rete delle mamme fa anche da contraltare, in positivo, a una vicenda che ha fatto discutere nei giorni scorsi negli Usa, quando American Gold Star Mothers, un'organizzazione di madri che hanno avuto figli caduti in combattimento, ha rifiutato l'iscrizione a una donna solo perche' era di origini filippine. Ligaya Lagman, madre del sergente Anthony Lagman, morto a 27 anni nel 2004 in Afghanistan, vive da 20 anni negli Usa ma non ha la cittadinanza americana: un particolare che ha spinto le mamme Gold Star a rifiutarla, facendo gridare allo scandalo molti anche nell'ambiente militare. ''Non c'e' discriminazione nei cimiteri nazionali - ha commentato Dorothy Oxendine, ex presidente dell'organizzazione, che ha criticato la decisione - e non c'e' discriminazione quando i nostri figli vengono uccisi uno al fianco dell'altro. Quindi perche' si dovrebbe discriminare una madre?''. Le mamme dei marines sembrano immuni dal problema. Sul sito di Tracy e Luigi Della Vecchia si incontrano persone di ogni genere e razza. Con l'aiuto di altre madri con le quali e' nato un rapporto stretto, Tracy ha raccolto una mole enorme di informazioni su tutto cio' che occorre sapere e fare quando il proprio figlio sta per partire per il fronte. Sul forum del sito, poi, le mamme si confessano e si sfogano, facendo girare allarmate le ultime notizie dall'Iraq quando ancora non e' chiaro chi sia la prossima a dover ricevere la tragica notizia: il fine settimana del Memorial Day, per esempio, si e' aperto con preoccupati scambi d'informazioni sulla morte di un soldato del Secondo corpo di spedizione dei Marines a ovest di Baghdad. In attesa degli annunci ufficiali dal Pentagono, ognuna di loro non puo' far altro che monitorare la Cnn e Internet e sperare in una telefonata rassicurante del figlio, nel cuore della notte, dall'Iraq. Tracy Della Vecchia ha raccontato al New York Times di non aver mai immaginato questa sua nuova attivita', cominciata nel gennaio 2003 e che ha portato il sito durante i periodi di maggior combattimento in Iraq a venir visitato 12 mila volte al giorno, con la sua casella di email sommersa da 400 messaggi ogni 24 ore. Figlia di militari, Tracy considerava se stessa una sorta di hippy, ma il figlio Derrick fin da piccolo aveva sviluppato la passione per i marines e la vita in divisa. Quando si e' arruolato, nell'agosto 2001, la madre ha pensato che sarebbe stata un'esperienza tutto sommato utile per il suo carattere e non necessariamente pericolosa, visto il periodo di relativa calma per i militari americani. Un mese dopo, l'11 settembre, tutto e' cambiato.

Saturday, May 28, 2005

La mia biografia di Papa Benedetto XVI

E' in libreria in Italia, USA e Gran Bretagna Nella Vigna del Signore (Rizzoli) la nuova biografia di Papa Benedetto XVI. Per saperne di piu: www.marcobardazzi.com

Wednesday, May 25, 2005

Depressione, dagli Usa arriva il pacemaker della felicita'

Uno stimolatore per i nervi dei depressi, da attivare quando le varie pillole della felicita' hanno fallito. Il governo americano si prepara ad approvare un apparecchio antidepressione da impiantare chirurgicamente, grande come un orologio da taschino e con funzioni simili a quelle dei pacemakers. Ma la scelta e' accompagnata da un forte scetticismo nell'ambiente scientifico, per i dubbi sulla sua reale efficacia. La Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia federale che vigila sui prodotti e le tecnologie per la salute, e' orientata a dare la luce verde a uno stimolatore messo a punto dalla societa' Cyberonics di Houston che promette una rivoluzione nel trattamento delle forme gravi di depressione. L'apparecchio deve essere inserito sottopelle con un'operazione chirurgica in un' area all'altezza della scapola o vicino a un'ascella. Due cavi lo collegano al nervo vago, una delle principali 'vie di comunicazione' del sistema nervoso umano. Da qui, leggere scariche elettriche vengono inviate al cervello e la loro intermittenza, secondo gli studi, aiuterebbe a regolare lo stato d'animo. Il pacemaker della felicita' e pensato per i pazienti piu' seri, quelli che non hanno dato segno di reagire alle terapie antidepressive farmacologiche e neppure a terapie di elettroshock. I depressi cronici, secondo gli scienziati che hanno messo a punto il trattamento, sono alla disperata ricerca di cio' che possa alleviare le loro sofferenze e lo stimolatore potrebbe essere la risposta che cercano, nonostante il prezzo: ogni esemplare costera' 15 mila dollari. Ma le riserve abbondano e sono legate soprattutto alla mancanza di un'adeguata sperimentazione. L'unico vero test che e' stato condotto sul prodotto della Cyberonics ha dato risultati contraddittori. I medici hanno impiantato il dispositivo in 235 volontari con seri problemi di depressione, attivandolo pero' solo per meta' di loro. Le cavie e i medici che studiavano i loro comportamenti non sapevano chi aveva il pacemaker attivo e chi no. Il risultato e' stato che ci sono stati un numero di successi analoghi nell'uno e nell'altro gruppo. La commissione di studio della Fda che ha valutato il procedimento, ha ascoltato testimonianze di depressi che sostengono di aver trovato una nuova vita grazie allo stimolatore. ''Sono passato dall'essere un completo vegetale malato di mente, a qualcuno con l'energia e la fiducia sufficienti per andare avanti'', ha raccontato per esempio Charles Donovan, secondo il quale l'apparecchio e' stata la salvezza della sua vita. Ma il gruppo di studio - accusano i critici - non ha esaminato con la necessaria attenzione i casi di fallimento, come quello di Katherine Coram, 57 anni, una donna del Maryland che ha raccontato al New York Times effetti da incubo collegati al pacemaker antidepressione. Secondo la Coram, il suo apparecchio era sicuramente tra quelli attivati, perche' ne avvertiva le vibrazioni, le provocava dolore alla gola e anche difficolta' a parlare. Quando i medici poi le hanno suggerito di aumentare l'intensita' degli stimoli, ''la mia vita e' crollata, ero molto agitata e ansiosa, assai piu' che in precedenza e ho avuto i peggiori istinti suicidi degli ultimi 8-10 anni''. Tra le riserve degli esperti figurano anche i problemi legati al metodo di inserimento dell'apparecchio, che per le sue caratteristiche non puo' essere completamente rimosso: i cavi collegati al nervo vago vi restano per sempre anche se si decide di rinunciare al pacemaker. Nonostante i dubbi, pero', l'Fda e' vicina al via libera perche' ritiene si tratti di una soluzione adeguata per casi disperati, quando altri metodi hanno fallito. ''Parliamo di persone che non hanno altre opzioni disponibili - ha detto il dottor Harold Sackeim, uno psichiatra di New York che lavora come consulente per la Cyberonics - e per questo dobbiamo prendere in considerazione tutto cio' che mostri il potenziale di poterli aiutare''.

Tuesday, May 24, 2005

Files rapiti a scopo estorsione, negli Usa cresce ansia da web

Cresce l'ansia da Internet negli Stati Uniti e non ci vorra' molto tempo perche' il contagio si allarghi al resto del mondo. All'elenco di casi di furti di identita' e dati sensibili che si allunga ogni giorno, si aggiungono ora i primi casi di sequestro di files a scopo di estorsione: gli hackers hanno trovato il modo di rendere inaccessibili documenti che si trovano su un computer e il proprietario, per poterli utilizzare, deve pagare un riscatto. La scoperta da parte dell'Fbi delle nuove modalita' di estorsione online, arriva in un momento in cui gli americani sembrano scoprire un giorno dopo l'altro quanto siano fragili, nell'era del web, le protezioni che separano i loro dati e i loro soldi dalle mani dei criminali informatici. L'ultimo allarme in ordine di tempo arriva da due colossi bancari, Wachovia e Bank of America, che hanno appena scoperto la scomparsa dei dati finanziari di 700 mila clienti, in apparenza rubati e rivenduti da dipendenti corrotti. Piu' di 100 mila clienti sono gia' stati avvertiti che i loro conti sono a rischio e che le informazioni potrebbero essere in giro su Internet. - VUOI I FILES? PAGA 200 DOLLARI: Gli esperti di sicurezza informatica negli Usa gli hanno gia' dato un nome tecnico, 'ransom-ware' (ransom in inglese e' la richiesta di riscatto). Si tratta di un'infezione dei computer fino a ora scoperta solo in casi isolati dai ricercatori della societa' di sicurezza digitale Websense. In pratica, gli hackers si sono dimostrati in grado di accedere a specifici computer e di criptare documenti di ogni genere: dai files di Word a quelli di Excel o alle fotografie. Sul computer del malcapitato viene lasciata poi una richiesta di riscatto, con la richiesta di inviare un bonifico da 200 dollari a un conto bancario online in cambio del codice per sbloccare i documenti. ''E' l'equivalente - ha detto Oliver Friedrichs, un esperto della societa' di sicurezza Symantec - dell'avere qualcuno che si introduce in casa tua, mette tutti i tuoi oggetti di valore in una cassaforte e poi ti chiede soldi in cambio della combinazione''. - BANCHE NEL MIRINO: Nove persone, tra cui sette dipendenti delle banche Wachovia e Bank of America, sono stati incriminati dopo la scoperta che avevano saccheggiato i dati di decine di migliaia di clienti e li stavano offrendo su Internet a societa' per la raccolta dei debiti. ''Stiamo cercando di raggiungere i nostri clienti piu' in fretta possibile - ha detto Alex Liftman, una portavoce di Bank of America - e per ora non abbiamo prove che indichino che i dati sono stati utilizzati per frodi o furti di identita'. Ma i numeri stanno crescendo via via che riceviamo altri nomi dalla polizia''. - IL SACCHEGGIO DELLE BANCHE DATI: La vita degli americani richiede sempre piu' operazioni da svolgere su Internet e il sistema del credito, che prevede la concentrazione in poche banche dati delle informazioni sensibili su decine di milioni di persone, lascia aperti molti spazi per attacchi informatici. Negli ultimi mesi le notizie di furti si sono moltiplicate. A febbraio ChoicePoint, una banca dati con milioni di informazioni su numeri di carte di credito, indirizzi e codici fiscali, e' stata saccheggiata dei dati su 150.000 persone. A marzo e' stata la volta di LexisNexis, che ha perso le informazioni su 310.000 clienti. Ad aprile e' toccato alla societa' DSW Shoe Warehouse, che ha visto compromessi i numeri di carte di credito di 1,4 milioni di clienti. Furti di dati sensibili sono avvenuti all'Universita' della California a Berkeley (100.000 persone) e al Boston College. Le informazioni sono cosi' appetibili, per i ladri d'identita', che per rubarle alla motorizzazione a Las Vegas non hanno esitato a sfondare con un camion le pareti della sede degli uffici per introdursi all'interno. Secondo la Federal Trade Commission, circa 27 milioni di americani sono stati vittime di un qualche furto d'identita' negli ultimi cinque anni. Altri studi indicano che un americano su 20 e' stato colpito da almeno una frode elettronica. Lo scorso anno, una societa' specializzata ha stimato che almeno 100 milioni di numeri di carte di credito siano stati rubati negli Usa negli ultimi anni.

Monday, May 09, 2005

Alla Nasa torna lo spirito dell'era Apollo

Lo spirito degli anni del progetto Apollo e' tornato alla Nasa. Almeno cosi' spera Michael Griffin, il nuovo amministratore dell'ente spaziale americano, che dopo un paio di settimane alla guida dell'agenzia ha gia' messo in pratica un'idea ambiziosa: ridurre di quattro anni i tempi previsti per la creazione del veicolo spaziale che prendera' il posto dell'ormai vecchia flotta degli shuttle. Seguendo le direttive del presidente George W.Bush e i suoi propositi di mandare di nuovo uomini sulla Luna nel 2020, per poi tentare il balzo verso Marte, la Nasa aveva messo a punto un piano che prevedeva di completare una nuova navetta spaziale entro il 2014. Ma il progetto aveva un problema, che ha fatto discutere e irritare soprattutto gli esponenti conservatori in Congresso: con gli shuttle che andranno definitivamente in pensione nel 2010, restavano quattro anni di 'vuoto', nel corso dei quali gli Usa potranno solo stare a guardare mentre i russi continueranno a mandare astronauti sulla Stazione spaziale internazionale servendosi delle vecchie, ma affidabili Soyuz. Un'idea inaccettabile per molti uomini del presidente Bush e anche per Griffin, che non appena nominato alla guida della Nasa ha rivoluzionato il programma. In primo luogo, il nuovo capo ha creato un gruppetto di esperti che si dedicheranno all'impresa nello stile della missione Apollo, che permise agli Usa di recuperare il ritardo sui russi negli anni Sessanta e raggiungere prima di loro la Luna. Inoltre, Griffin ha cancellato l'idea di una lunga gara d'appalto tra due societa' che si dovevano contendere la realizzazione del nuovo veicolo spaziale e ha imposto il 2010 come data entro la quale la navetta del futuro deve essere pronta. Il decisionismo del nuovo amministratore, secondo quanto racconta il Washington Post, ha fatto storcere il naso a molti all'interno della Nasa. Anche perche' si scontra con i problemi che l'agenzia spaziale sta vivendo in queste settimane nel cercare di mandare di nuovo in orbita uno shuttle. Il Discovery doveva essere lanciato a meta' maggio, segnando il ritorno degli Usa alle missioni spaziali dopo la tragedia del Columbia nel 2003, ma problemi legati alla sicurezza del serbatoio esterno hanno gia' fatto slittare la data fino a meta' luglio. La crisi della Nasa e il fatto che negli ultimi due anni il futuro della Stazione spaziale sia stato affidato interamente ai russi, hanno ferito l'orgoglio di molti esponenti politici negli Usa, che ora rifiutano l'idea di quattro anni 'a terra' tra il 2010 e il 2014. ''Non possiamo permettere un vuoto di quel genere'', ha detto il senatore repubblicano Kay Bailey Hutchison, presidente della commissione scienza e spazio del Senato. ''E' una minaccia alla sicurezza nazionale del nostro paese - ha aggiunto - e io intendo far tutto il possibile per accorciare quel lasso di tempo''. Griffin si muove sulla stessa lunghezza d'onda e adesso ha annunciato che le due societa' finaliste per la realizzazione della nuova navetta saranno rese note a luglio e il vincitore all'inizio del 2006, invece che nel 2008. Un'accelerazione che sembra aver provocato forti tensioni tra Griffin e l'ammiraglio della Marina in pensione Craig Steidle, l'uomo incaricato di gestire il progetto per il futuro dello spazio. Tra i due sarebbero volate negli ultimi giorni anche parole grosse, ma sia Steidle, sia i portavoce del capo della Nasa hanno detto al Washington Post che tutto procede per il meglio e che quelli in corso sono solo ''colloqui altamente professionali''.

Saturday, May 07, 2005

Vaticano silura un gesuita americano scomodo

La tregua e' durata poco. La parte di America cattolica che preme per un 'cambiamento' nella Chiesa e' di nuovo sul piede di guerra nei confronti del Vaticano. Le riserve con le quali una larga fetta dei cattolici americani hanno accolto l'arrivo di Benedetto XVI hanno gia' lasciato spazio alle critiche, sulla scia della notizia delle dimissioni del direttore della rivista dei gesuiti 'America', in apparenza decise per un ordine partito dalla Santa Sede. Padre Thomas Reese, da sette anni alla guida del settimanale, ha lasciato l'incarico e l'evento ha avuto subito ampia eco sulla stampa statunitense. Secondo fonti ecclesiastiche citate in forma anonima dai media, l'allontanamento di Reese e' stato deciso dalla Congregazione per la dottrina della fede lo scorso marzo, quando alla guida dell'ex Sant'Uffizio era ancora l'allora cardinale Joseph Ratzinger. Reese avrebbe pagato posizioni della rivista che in Vaticano sarebbero viste come troppo liberal, in particolare su temi come i matrimoni gay, i rapporti con l'Islam o l'atteggiamento che i politici devono tenere sull'aborto. Reese avrebbe appreso il proprio destino nelle scorse settimane a Roma, dove e' stato uno dei piu' richiesti commentatori sui network tv americani durante il conclave. Secono la stampa statunitense, il braccio di ferro che ha portato al suo allontanamento andava avanti dal 2000 ed era nato dalla posizione critica con la quale 'America' aveva accolto il documento 'Dominus Jesus', uno dei piu' importanti tra quelli emessi dal cardinale Ratzinger durante i suoi anni alla guida della Congregazione. Nel documento, che provoco' un ampio dibattito dentro e fuori la Chiesa, si ribadiva la visione del cattolicesimo come strada principale per la salvezza dell'uomo e la sua sostanziale supremazia per questo sulle altre religioni. A diffondere per primo la notizia dell'allontanamento di Reese, e' stato il National Catholic Reporter (Ncr), una testata spesso critica nei confronti dei vertici vaticani, secondo la quale ''non e' noto fino a qual punto Ratzinger sia stato personalmente coinvolto nella scelta''. Il direttore di Ncr, Tom Roberts, ha definito la vicenda ''una tragedia assoluta, un affronto sconvolgente alla discussione intelligente''. L'eco dell'addio di Reese e' stato immediato e altre voci nel mondo cattolico americano hanno criticato l' atteggiamento di Roma. ''Se e' vero che e' una decisione del Vaticano - ha detto il teologo Stephen Pope, del Boston College - questa vicenda avra' un effetto raggelante. I teologi cattolici che vogliono fare domande decisive, non le pubblicheranno piu' su riviste cattoliche''. Per padre Richard McBrien, professore di teologia all'Universita' cattolica di Notre Dame (Indiana), ''sarebbe sorprendente se qualcuno, ad eccezione di personalita' dell' estrema destra religiosa, fosse rimasto offeso da qualcosa che Reese ha detto o scritto, perche' e' sempre stato attento ad essere equilibrato''. Reese, in una dichiarazione nella quale ha confermato la propria partenza, non ha fatto cenno all'esistenza di pressioni vaticane e ha detto di essersi messo a disposizione dei propri superiori nell'ordine gesuita. Il suo vice, padre Drew Christiansen, prendera' la guida della rivista. 'America' ha affrontato in questi anni molti temi scottanti e nel 2001 ha pubblicato anche un articolo del cardinale Ratzinger, dopo averlo sollecitato a rispondere a una serie di riserve sul lavoro della Congregazione per la dottrina della fede espresse dal cardinale tedesco Walter Kasper. Dopo l'elezione di Benedetto XVI, in un editoriale 'America' ha affermato che una chiesa ''che non puo' discutere le questioni apertamente, e' una chiesa destinata a un ghetto intellettuale''. ''Durante il pontificato di Giovanni Paolo II - ha detto al New York Times padre Richard John Neuhaus, uno dei piu' noti esponenti del cattolicesimo conservatore americano - 'America' in apparenza ha visto se stessa in qualche modo come un giornale che puo' essere descritto come di 'leale opposizione'. Il problema e' che e' difficile dare definizioni di 'leale' e di 'opposizione'''. Secondo Ncr, la Congregazione per la dottrina della fede in passato avrebbe minacciato di imporre una commissione di censori nella direzione di 'America', se la linea di Reese non fosse cambiata. Dopo le consultazioni avute nelle scorse settimane a Roma, la posizione di Reese sarebbe stata definita dai vertici dell'ordine gesuita come ''indifendibile''.

Friday, May 06, 2005

Parchi Disney sul web, la Florida a portata di mouse

ORLANDO (FLORIDA) - Topolino si allea con un altro mouse, quello del computer di casa. Nell'anno dei festaggiamenti per il cinquantesimo anniversario di Disneyland, l'impero creato da Walt Disney cerca di mantenersi al passo con le nuove generazioni sempre piu' multimediali e sceglie un alleato inevitabile: il web. A partire da giugno, da tutto il mondo sara' possibile entrare e giocare virtualmente, via Internet, nei parchi Disney in California e Florida. Una raffica di novità sono in arrivo da Orlando - sede di Disney World - al primo parco cinese che aprira' i battenti a settembre a Hong Kong. Via Internet, sara' possibile competere con i visitatori dei parchi nell'aiutare per esempio Buzz Lightyear (uno dei protagonisti del film 'Toy Story') a sconfiggere i cattivi dell'universo. O creare un proprio personaggio capace di interagire con gli altri in una Disneyland virtuale, un ambiente simile a quello del popolare gioco 'Sims'. Dalla realta' virtuale a quella fisica, il parco della Florida, il piu' grande al mondo, propone ora un dinosauro 'vero' che si aggira nelle strade e firma autografi con una penna in bocca e una ricostruzione del monte Everest che, dal 2006, offrira' una spettacolare avventura in stile Himalaya. Per la multinazionale della fantasia, si tratta di svolte rese indispensabili dalle sfide che incontrano i propri maxi parchi negli Usa. I bilanci sono in attivo, ma l'effetto post 11 settembre si fa ancora sentire, soprattutto per quanto riguarda le presenze internazionali. Il mondo degli under 14, il principale punto di riferimento della Disney, si sta poi riducendo in percentuale: era il 28% della popolazione americana nel 1970, l'anno prima dell'apertura di Disney World, ed e' ora scesa a circa il 20%. Per questo i parchi cercano offerte che attirino anche gli adolescenti e proposte di vacanza a misura di adulti. - A DISNEYLAND SUL WEB: Le attrazioni tradizionali, come i sempre piu' sofisticati ottovolanti o anche i giochi ad alto contenuto tecnologico, sono continuamente a rischio di venir considerati obsoleti da una generazione di ragazzini che ha un rapporto intenso con le tecnologie. Secondo studi citati da Martin Lindstrom, un consulente della Disney, gli adulti oggi sono in grado di fare i conti con 1,7 canali di comunicazione contemporaneamente e sono piu' disponibili a esperienze 'tradizionali' come fare la fila fuori da un'attrazione in un parco. I loro figli, invece, hanno la capacita' di interagire simultaneamente con 5,4 canali di comunicazione (Internet, telefono cellulare, messaggerie, Gameboy, iPod e quant'altro) ed e' piu' difficile proporre loro giochi che li conquistino. Ecco allora la necessita' di utilizzare anche il web. A partire dal 6 giugno, sara' possibile partecipare da casa alle sfide spaziali d Buzz Lightyear simultaneamente a quello che avviene a Disneyland, in California (e tra breve in Florida). Grazie a una serie di webcam, si potranno aiutare i ragazzi che si trovano nel parco a cercare di eliminare, a colpi di raggi laser, il malvagio imperatore Zurg. A luglio sara' la volta del debutto di Virtual Magic Kingdom. ''E' un gioco pensato per la fascia d'eta' 6-10 anni - spiega Ken Potrock, vice presidente per il marketing della Disney - che permette di creare i propri personaggi (capelli, vestiti, carattere e via dicendo) e mandarli a giro per Disneyland o Disney World''. Il gioco prevede che per ottenere premi e una serie di gadgets occorra recarsi di persona in un parco Disney: un aspetto, secondo la casa di Topolino, che dovrebbe invogliare i ragazzi a visitare le varie Disneyland. Per gli adolescenti, la Disney prevede proposte sempre piu' su misura, mirate anche alle zone geografiche. ''In Asia lavorermo molto sui telefonini, cosi' come in Europa, per il posto che ormai rivestono nella vita dei ragazzi'', dice Potrock. Ecco cosi' che tra breve nei parchi si potra' colloquiare ed essere guidati via cellulare dai personaggi disneyani piu' amati dagli adolescenti. - L'HIMALAYA IN FLORIDA: ''La nostra carta vincente - afferma Potrock - e' la capacita' di raccontare storie in un modo sempre nuovo''. Lo dimostra la cura con la quale in questi mesi viene realizzata quella che sara' la piu' alta montagna della Florida (uno stato praticamente piatto). 'Expedition Everest' e' una gigantesca riproduzione di un pezzo di Himalaya che aprira' i battenti nel 2006 nel parco Animal Kingdom, offrendo una serie di avventure ispirate alla catena montuosa asiatica. Un team di creativi della Disney ha trascorso mesi in Nepal, a studiare le tradizioni locali e a ricostruire la leggenda dello Yeti, per riproporre il tutto in mezzo alle paludi della Florida. In attesa della montagna, sempre ad Animal Kingdom ha fatto il proprio esordio oggi l'ultimo 'cucciolo' di casa Disney: si chiama Lucky, e' un dinosauro robot alto tre metri ed e' il primo esemplare del genere che esce da un film o da un gioco e passeggia nelle strade di un parco, lasciandosi accarezzare dai bambini e fermandosi a giocare con loro.