Depressione, dagli Usa arriva il pacemaker della felicita'
Uno stimolatore per i nervi dei depressi, da attivare quando le varie pillole della felicita' hanno fallito. Il governo americano si prepara ad approvare un apparecchio antidepressione da impiantare chirurgicamente, grande come un orologio da taschino e con funzioni simili a quelle dei pacemakers. Ma la scelta e' accompagnata da un forte scetticismo nell'ambiente scientifico, per i dubbi sulla sua reale efficacia.
La Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia federale che vigila sui prodotti e le tecnologie per la salute, e' orientata a dare la luce verde a uno stimolatore messo a punto dalla societa' Cyberonics di Houston che promette una rivoluzione nel trattamento delle forme gravi di depressione. L'apparecchio deve essere inserito sottopelle con un'operazione chirurgica in un' area all'altezza della scapola o vicino a un'ascella. Due cavi lo collegano al nervo vago, una delle principali 'vie di comunicazione' del sistema nervoso umano. Da qui, leggere scariche elettriche vengono inviate al cervello e la loro intermittenza, secondo gli studi, aiuterebbe a regolare lo stato d'animo.
Il pacemaker della felicita' e pensato per i pazienti piu' seri, quelli che non hanno dato segno di reagire alle terapie antidepressive farmacologiche e neppure a terapie di elettroshock. I depressi cronici, secondo gli scienziati che hanno messo a punto il trattamento, sono alla disperata ricerca di cio' che possa alleviare le loro sofferenze e lo stimolatore potrebbe essere la risposta che cercano, nonostante il prezzo: ogni esemplare costera' 15 mila dollari.
Ma le riserve abbondano e sono legate soprattutto alla mancanza di un'adeguata sperimentazione. L'unico vero test che e' stato condotto sul prodotto della Cyberonics ha dato risultati contraddittori. I medici hanno impiantato il dispositivo in 235 volontari con seri problemi di depressione, attivandolo pero' solo per meta' di loro. Le cavie e i medici che studiavano i loro comportamenti non sapevano chi aveva il pacemaker attivo e chi no. Il risultato e' stato che ci sono stati un numero di successi analoghi nell'uno e nell'altro gruppo.
La commissione di studio della Fda che ha valutato il procedimento, ha ascoltato testimonianze di depressi che sostengono di aver trovato una nuova vita grazie allo stimolatore. ''Sono passato dall'essere un completo vegetale malato di mente, a qualcuno con l'energia e la fiducia sufficienti per andare avanti'', ha raccontato per esempio Charles Donovan, secondo il quale l'apparecchio e' stata la salvezza della sua vita.
Ma il gruppo di studio - accusano i critici - non ha esaminato con la necessaria attenzione i casi di fallimento, come quello di Katherine Coram, 57 anni, una donna del Maryland che ha raccontato al New York Times effetti da incubo collegati al pacemaker antidepressione. Secondo la Coram, il suo apparecchio era sicuramente tra quelli attivati, perche' ne avvertiva le vibrazioni, le provocava dolore alla gola e anche difficolta' a parlare. Quando i medici poi le hanno suggerito di aumentare l'intensita' degli stimoli, ''la mia vita e' crollata, ero molto agitata e ansiosa, assai piu' che in precedenza e ho avuto i peggiori istinti suicidi degli ultimi 8-10 anni''. Tra le riserve degli esperti figurano anche i problemi legati al metodo di inserimento dell'apparecchio, che per le sue caratteristiche non puo' essere completamente rimosso: i cavi collegati al nervo vago vi restano per sempre anche se si decide di rinunciare al pacemaker. Nonostante i dubbi, pero', l'Fda e' vicina al via libera perche' ritiene si tratti di una soluzione adeguata per casi disperati, quando altri metodi hanno fallito. ''Parliamo di persone che non hanno altre opzioni disponibili - ha detto il dottor Harold Sackeim, uno psichiatra di New York che lavora come consulente per la Cyberonics - e per questo dobbiamo prendere in considerazione tutto cio' che mostri il potenziale di poterli aiutare''.
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