SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Saturday, November 27, 2004

Esistono anche le buone notizie

In Italia credo non se ne sia accorto nessuno. Negli USA non e' andata molto meglio. A richiamare la nostra attenzione distratta, sulle colonne del New YorkTimes, e' stato l'editorialista David Brooks: esistono anche buone notizie e ne e' appena uscita una. La Banca Mondiale la scorsa settimana ha diffuso un rapporto dal quale emerge che la crescita globale ha avuto una "netta accelerazione" quest'anno, pari a circa il 4%. Siamo nell'11/o mese consecutivo piu' prospero nella storia dell'umanita'. Soprattutto, sono le nazioni in via di sviluppo e piu'povere a condurre le statistiche della crescita: quest'anno le loro economie sono cresciute del 6,1%. Il mondo in via di sviluppo sta crescendo piu' in fretta in questo decennio di quanto non accadesse negli anni '80 o '90. Le persone che nel mondo vivevano con meno di 1 dollaro al giorno, nel 1990 erano nell'Asia orientale e nella regione del Pacifico 472 milioni, sono diventati 271 milioni nel 2001 e a questi ritmi saranno 19 milioni entro il 2015. Cali nella poverta'avvengono un po' dovunque, con la drammatica eccezione dell'Africa sub-sahariana, che resta la vera sfida planetaria. Cosa significano i dati? Una cosa sola, per quanto scomoda per molti: la globalizzazione funziona, non c'e' mai stata una cosi' grande fetta della popolazione mondiale che facesse registrare passi in avanti di questa portata.

Friday, November 26, 2004

Addio a tre reporter che sapevano ascoltare e capire

Il giornalismo americano sta per perdere tre colonne. Uno dopo l'altro, nelle prossime settimane daranno l'addio a lettori e telespettatori Tom Brokaw della NBC e Dan Rather della CBS, due anchormen storici d'America, e William Safire, un columnist che per anni ha portato un raro e intelligente punto di vista conservatore sulle pagine liberal del New York Times. L'addio dei giganti, per raggiunti limiti d'eta', e' vissuto con preoccupazione nel mondo dell'informazione americana. Brokaw, Rather e Safire fanno parte di una generazione di giornalisti che andavano tra la gente, giravano gli Usa anche nei luoghi piu' sperduti, tastavano continuamente il polso al Paese. Brokaw ha raccontato come pochi altri la 'greatest generation', la generazione di americani che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale, anche per trovare in essa insegnamenti per l'oggi. Il nuovo giornalismo, totalmente ripiegato su New York e la California, ossessionato dai blog e autoreferenziale, ha dimostrato in quest'anno elettorale di essere chiuso in una 'bolla' che e' incapace di comunicare e capire il Paese reale. Prima dando per certo all'inizio dell'anno che Howard Dean sarebbe stato lo sfidante di George W.Bush per la Casa Bianca, e poi prevedendo una vittoria a valanga per John Kerry, i media americani hanno mostrato che avere le migliori scuole e la migliore tradizione di giornalismo al mondo non basta. Occorre anche usare le suole delle scarpe, come i Brokaw e i Rather non hanno mai avuto paura di fare.

Tuesday, November 23, 2004

La Madonna...nel panino al formaggio

La cifra e' senz'altro da record,soprattutto perche' non ci sono molti precedenti con cui confrontarla: una signora della Florida e' riuscita a vendere sul sito di aste online eBay per 28 mila dollari un mezzo panino al formaggio vecchio di 10 anni, sul quale a suo avviso e' impressa l'immagine della Madonna. A portarsi a casa il sandwich miracoloso e' stata la societa' GoldenPalace.com, che gestisce casino' online. ''Eravamo pronti a pagare qualsiasi cifra - ha detto Monty Kerr, portavoce della societa' - perche' e' un oggetto che fa parte di una cultura pop riconoscibile in modo immediato e da tutti. Abbiamo capito fin dal primo momento che lo volevamo''. L'amministratore delegato di GoldenPalace.com, Richard Rowe, ha detto che la societa' utilizzera' il sandwich come strumento per raccogliere denaro per beneficenza. ''Credo veramente che questa sia la Vergine Maria madre di Dio'', ha detto Diana Duyser, una disegnatrice di gioielli della Florida di 52 anni che aveva messo in vendita il panino nei giorni scorsi. La Duyser racconta di aver dato un morso al sandwich al formaggio alla griglia dieci anni fa e di essersi subito bloccata, notando quella che a suo avviso era un'immagine della Madonna impressa sul pane tostato. Il panino fini' in un sacchetto di plastica trasparente e - a dire della sua proprietaria - e' rimasto sul comodino della sua camera da letto per 10 anni, senza mai mostrare un segno di muffa. ''All'inizio mi faceva quasi paura, poi ho capito quanto sia unico e ho voluto condividere la scoperta con il resto del mondo''.

Friday, November 19, 2004

Thomas, 20 anni, andato a morire a Mossul

Pochi giorni fa a Mossul, in Iraq, e' morto il soldato Thomas K.Doerflinger, 20 anni. La sua unita' e' finita sotto il fuoco di una banda di guerriglieri con armi leggere. La sua morte, per il Pentagono e per buona parte dell'America, si riconduce a un numero: un altro nome da aggiungere a un elenco di militari caduti in Iraq che ha ormai superato quota 1.200. Ma a Silver Spring, un sobborgo di Washington, quella morte ha un volto. Un ragazzo biondo, pallido, silenzioso, uno studente in gamba, un animo sensibile: cosi' lo ricorda il mio amico Tom Tobin, che ha avuto Thomas come studente per anni nella sua classe al liceo e che ora, con tanti altri che lo hanno conosciuto (credo, non ne sono sicuro, di averlo incontrato anch'io), ne piange la memoria. ''Nostro figlio - hanno detto Richard e Lee Ann Doerflinger, i genitori di Thomas - era un ragazzo intelligente, splendido, che si e' offerto volontario nell'Esercito per servire il proprio paese e per proteggere persone innocenti. Comprendeva i rischi del percorso che aveva scelto e ha dato la sua vita per fare cio' che si era impegnato a fare: contrapporsi a coloro che non hanno rispetto per la vita umana. Siamo distrutti da questa perdita, ma nello stesso tempo onoriamo gli ideali per i quali si e' battuto e chiediamo ad altri di fare lo stesso''. Il professor Tobin ha scritto una lettera a chi conosceva Thomas, dopo una Messa nella quale gli e' stato ricordato che "la morte di un amico non cancella la bellezza della nostra amicizia". "Il contenuto di questa amicizia che ci e' stata data come grazia - ha scritto Tobin - non e' qualcosa che puo' essere eliminato. L'amicizia di Thomas era un grande dono per me, una bella sorpresa, ma ora non e' un dono che e' stato portato via. La sua morte e' l'inizio del compimento di quell'amicizia". Tanto per non rassegnarci alla logica di considerare chi muore in Iraq solo un altro numero da aggiungere alle statistiche...

Wednesday, November 17, 2004

Charlotte e l'America disorientata

Ogni volta che Tom Wolfe sforna un libro, negli Usa si ripete un rituale. Gli intellettuali 'intelligenti' fanno le corse a stroncarlo, la gente fa la corsa a comprarlo. Il fenomeno sembra destinato a ripetersi con l'arrivo nelle librerie di I Am Charlotte Simmons, ultima fatica letteraria dell'autore del Falò delle Vanità. E' già cominciata la gara tra i critici a chi ne parla peggio e il pubblico è già immerso avidamente nella lettura. L'America che cerca di bocciare Wolfe è la stessa che non capisce le ragioni dei propri concittadini che nel Midwest hanno votato Bush. Charlotte, la protagonista del romanzo, è una ragazza di una buona famiglia della North Carolina, cresciuta in un ambiente ovattato e tradizionale, premiata con ottimi voti per la sua intelligenza e adorata da tutti nella piccola comunità dove è cresciuta. Wolfe si addentra nel trauma che Charlotte subisce quando sbarca da studentessa-modello in un campus universitario americano. E' il racconto dell'impatto tra la ragazzina e un mondo di sesso, sregolatezza, follie, regole sociali stravolte, docenti che non hanno certezze e non ne vogliono negli studenti, coetanei che se ne fregano di tutto e di tutti, ragazzi bianchi dei sobborghi che sognano di essere membri delle gang nere e via dicendo. Un'epico viaggio in quello che Wolfe definisce il 'suicidio morale' che caratterizza una certa parte dell'America, quelle delle elite del Paese e della generazione cresciuta nelle grandi metropoli. L'angoscia di Charlotte va capita, non derisa, per comprendere meglio gli Usa di oggi.

Tuesday, November 16, 2004

Raccontare l'America

Questo blog e' 'fermo' da giorni, per effetto del mio lungo giro per l'Italia per la presentazione dei miei libri. Ma ora e' arrivato il momento di rimetterlo al lavoro... Su Spirit of America troverete d'ora in poi brevi storie e ritratti dagli Usa, soprattutto dalle parti del paese meno conosciute, quelle lontane dai riflettori di New York o Los Angeles. Sara' un modo per cercare di capire meglio quell'America che ha sorpreso molti, specie in Europa, al momento del voto per la Casa Bianca. E' anche un modo per proseguire un dialogo avviato nei giorni scorsi con centinaia di amici che, in ogni parte d'Italia, mi hanno regalato un po' del loro tempo in occasione delle presentazioni del mio romanzo, 'La Scala Spezzata' o della raccolta di storie 'Sotto il Cielo d'America'. Questa piccola finestra su Internet e', ovviamente, aperta a chiunque voglia lasciarvi impresse le proprie riflessioni, reazioni o suggerimenti. A presto

Monday, November 01, 2004

Elezioni, la lunga notte delle tv americane

La Nbc ha invaso il Rockefeller Center, la Cnn ha sfrattato il Nasdaq da Times Square, le altre concorrenti hanno tutte creato scenografie inedite intorno alle loro sedi di New York. Per le tv d'America è arrivata la notte più lunga, la maratona elettorale dominata quest'anno da un unico sentimento comune: la paura di sbagliare come quattro anni fa, lasciandosi ingannare dagli exit poll. Nella sede della Abc, come in quelle degli altri grandi network, il clima assomiglia a quello che si respira nella redazione di The Weather Channel - il seguitissimo canale dedicato soltanto alle previsioni meteorologiche - alla vigilia dell'arrivo di un uragano di categoria 5. "Abbiamo tutti avuto una bella lezione nel 2000, così quest'anno stiamo schierando uomini negli uffici dei segretari di Stato in ogni luogo conteso", racconta Paul Mason, vicepresidente di Abc News. Quattro anni fa, fu il segretario di Stato della Florida a dare una svolta alle elezioni e i network, dopo aver fallito nel prevedere il vincitore nella notte elettorale - fidandosi di exit poll che oscillavano tra Bush e Al Gore - scoprirono tardi quanto importanti fossero le figure dei burocrati che hanno in mano il sistema elettorale nei vari stati. Nessuno dei network rinuncerà agli exit poll, ma tutti promettono di usarli con più cautela, dopo aver scoperto quanto possono essere inaffidabili. La disfatta del 2000 fu seguita da inchieste del Congresso sui motivi degli errori e poi dalla dissoluzione, nel 2002, del Voter News Service (Vns), un consorzio formato dalle tv e dall'agenzia Associated Press che per anni aveva fornito a tutti gli organi d'informazione le proiezioni basate su exit poll e sui primi campioni di spoglio reali. Sulle ceneri del Vns è nato il National Election Pool, che in realtà ha una struttura molto simile al predecessore. Le società di rilevazione Mitofsky International e Edison Media Research avranno il compito di raccogliere i dati, sia con exit poll, sia con campioni di spoglio del voto. Banche dati elettorali, con analisi delle tendenze di voto del passato, serviranno per completare l'elaborazione delle proiezioni che saranno fornite alle tv. Per presentare i risultati al pubblico, i creativi delle tv americane si sono lanciati sulle scenografie hollywoodiane. La Nbc, il principale network del paese, ha trasformato l'intera area del Rockefeller Center - dove si trova la sua sede - in quella che ha ribattezzato Democracy Plaza. Da giorni una grande mostra riservata soprattutto agli studenti permette di ripercorrere la storia delle elezioni americane. Il tocco finale é stata la creazione, sulla celebre pista di pattinaggio sul ghiaccio, immortalata da decine di film, di una grande mappa degli Stati Uniti. Nella notte del voto, i vari stati si illumineranno di rosso o di blu, seguendo l'attribuzione della vittoria a Bush o Kerry. Ma il problema saranno quelli dove il risultato resterà indeciso, che rischiano di rimanere a lungo congelati in un inquietante 'color ghiaccio'. La Cnn ha creato il proprio studio tv elettorale nella sede del Nasdaq a Times Square, che ha le vetrate affacciate sull' 'incrocio del mondo' così come quelle quasi adiacenti della Abc. Sugli schermi dove di solito viene mostrato l'andamento delle azioni di Microsoft, Intel e gli altri colossi del mercato telematico, stavolta compariranno le proiezioni sul voto nei vari stati. All'esterno, il pubblico potrà seguire l'andamento della notte più lunga sulla gigantesca Nasdaq Tower, uno dei maxischermi più grandi del mondo. I network promettono tutti che stavolta aspetteranno il tempo necessario, prima di dichiarare il vincitore, per non ripetere episodi come quello dell'Alabama nel 2000, uno stato che gli exit poll assegnarono a Gore con un vantaggio dell'1,2%, mentre alla fine Bush lo conquistò con 15 punti di distacco. Il problema però è che nonostante inchieste e profonde riflessioni su come cambiare le modalità di raccontare la notte elettorale, ben poco è cambiato secondo gli esperti rispetto a quattro anni fa. Una commissione d'inchiesta nominata dalla Cnn concluse che le tv dovevano rinunciare agli exit poll e attendere i primi spogli effettivi, prima di pronunciarsi. Ma quando i numeri inizieranno a circolare, prevedono gli addetti ai lavori, prenderà il via la corsa a non restare ultimi nell' annunciare chi sarà nei prossimi quattro anni l'inquilino della Casa Bianca.

Elezioni, il grande circonel triangolo decisivo

Quando sentono suonare alla porta, da giorni gli elettori dell'Ohio non sanno se vi troveranno il postino o John Edwards. In Florida, con il giornale del mattino migliaia di famiglie ricevono finti quotidiani del 2007, che mostrano un 'presidente John Kerry' disperato alle prese con le conseguenze di un attacco terroristico con la bomba sporca. In Pennsylvania i ristoranti dei vietnamiti, ritenuti conservatori, non hanno mai avuto così tanti repubblicani a cena. E' stato un finale da caotica e festosa invasione di campo, quello vissuto dai tre stati più corteggiati dell'Unione, i luoghi che secondo gli esperti delle alchimie elettorali decideranno la corsa alla Casa Bianca. Visitati su base quotidiana da settimane da George W.Bush e John Kerry e dai loro vice, Ohio, Florida e Pennsylvania saranno gli osservati speciali dell'Election Day. Il clima della vigilia, tra battaglie legali e spostamenti di armate di volontari arrivati dal resto degli Usa per portare la gente ai seggi, ha promesso scintille per il giorno più lungo. - OHIO, PORTA A PORTA PER RACCOGLIERE LE BRICIOLE: Un record di 5,8 milioni di persone è atteso alle urne per assegnare i 20 voti elettorali che potrebbero decidere la presidenza. Gli avvocati dei partiti sono già al lavoro, scannandosi nelle aule di giustizia con una serie di cause legali dell' ultimo minuto. Ma a fare la differenza stavolta dovrebbero essere i volontari incaricati di trasformare in voti l'enorme numero di nuovi elettori registrati da entrambe le campagne. I democratici sono quelli che hanno più da guadagnare da un'alta affluenza alle urne e il partito di Kerry ha fatto le cose in grande. Edwards, che aspira a sfrattare Dick Cheney dalla vice presidenza, ha lavorato porta a porta per settimane in tutto lo stato. Kerry ha puntato sulle folle, dirigendo il proprio aereo in Ohio anche nell'ultimo giorno di campagna, per un 'rally' finale a Cleveland con l'ormai fedelissimo Bruce Springsteen. Ma i repubblicani non sono stati certo da meno. Bush ha cominciato in Ohio il tour de force della vigilia, dopo aver chiuso la domenica su un campo da baseball di Cincinnati, di fronte a 35 mila spettatori osannanti. La battaglia è ormai divisa per aree geografiche all'interno dello stato. Il nord, dove si trova Cleveland, è schierato in maggioranza con Kerry. A sud, nella zona di Cincinnati, il presidente è invece in vantaggio (nel 2000 ha in questa zona Bush ha vinto per ben 22 punti). Ma saranno le contee del centro, intorno alla capitale Columbus, a fare la differenza. - LE MILLE INCOGNITE DELLA FLORIDA: Lo stato che nel 2000 tenne in stallo le elezioni è ormai un gigantesco campo di battaglia. Stavolta il voto è cominciato in anticipo, il 18 ottobre e da allora una valanga di elettori si sono messi in coda per esprimere la loro preferenza. Anche alla vigilia dell'Election Day, a Miami il seggio centrale dove si raccoglieva il voto anticipato è stato preso d'assalto, con momenti in cui 500 persone si sono trovate in coda in tranquilla attesa all'esterno, con sedie da giardino e ombrelloni. "Siamo in Florida, siamo abituati alle code a Disney World...", ha commentato uno degli elettori. La grande affluenza anche in Florida non sembra un buon segno per Bush, perché i votanti in buona parte risultano essere stati fino a questo punto democratici. E anche da una base solida come quella degli immigrati cubani arrivano segnali poco confortanti per il presidente, che li ha corteggiati a lungo. Ma la Florida ha molteplici volti, miriadi di minoranze e altrettanti orientamenti elettorali. Nei giorni della volata finale, il clima si è fatto pesante un pò in tutto lo stato. Sui cartelli degli 'Ebrei per Kerry' - i pensionati ebrei sono una realtà consistente nello stato - sono comparsi adesivi che segnalavano l'appoggio di Arafat al candidato democratico. E nelle cassette della posta di migliaia di elettori sono comparsi finti quotidiani del 2007, che dipingono una Florida devastata dai terroristi e un presidente Kerry incapace di reagire. - PENNSYLVANIA, TELEFONI ROVENTI: Nello stato di Teresa Heinz, l'aspirante First Lady, stavolta sono attesi al voto più di 5 milioni di persone, sugli 8,3 milioni di elettori registrati. Sarebbe un record di affluenza e il risultato di una campagna elettorale che anche qui è stata furibonda e capillare. I repubblicani sostengono di avere un esercito di 102 mila volontari da attivare nello stato nel giorno del voto, dopo aver fatto oltre due milioni di telefonate. Ma nella Pennsylvania operaia, quella che non è cambiata molto dagli anni in cui Martin Scorsese raccontava la vita dei lavoratori degli altiforni ne 'Il cacciatore', Kerry può contare sulla fortissima presenza dei sindacati. La Afl-Cio, la maggiore organizzazione dei lavoratori, ha 900 mila iscritti e 300 mila pensionati e negli ultimi due mesi ha fatto 700 mila telefonate, bussato a 310 mila porte e stampato 4,5 milioni di volantini per il senatore democratico. I repubblicani rispondono andando a cercare nuovi elettori tra le minoranze: è il caso dei vietnamiti presenti in gran numero nell'area di Filadelfia, che sembrano orientati a votare Bush. "E' la prima volta che posso votare dal 1975, quando sono arrivata negli Usa, sono eccitatissima", ha raccontato Rita Ho, 57 anni, proprietaria di un ristorante. Rita parla ancora con l'interprete perché non conosce una parola d'inglese, ma ha imparato a scrivere e pronunciare 'Bush'.