SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Monday, November 01, 2004

Elezioni, il grande circonel triangolo decisivo

Quando sentono suonare alla porta, da giorni gli elettori dell'Ohio non sanno se vi troveranno il postino o John Edwards. In Florida, con il giornale del mattino migliaia di famiglie ricevono finti quotidiani del 2007, che mostrano un 'presidente John Kerry' disperato alle prese con le conseguenze di un attacco terroristico con la bomba sporca. In Pennsylvania i ristoranti dei vietnamiti, ritenuti conservatori, non hanno mai avuto così tanti repubblicani a cena. E' stato un finale da caotica e festosa invasione di campo, quello vissuto dai tre stati più corteggiati dell'Unione, i luoghi che secondo gli esperti delle alchimie elettorali decideranno la corsa alla Casa Bianca. Visitati su base quotidiana da settimane da George W.Bush e John Kerry e dai loro vice, Ohio, Florida e Pennsylvania saranno gli osservati speciali dell'Election Day. Il clima della vigilia, tra battaglie legali e spostamenti di armate di volontari arrivati dal resto degli Usa per portare la gente ai seggi, ha promesso scintille per il giorno più lungo. - OHIO, PORTA A PORTA PER RACCOGLIERE LE BRICIOLE: Un record di 5,8 milioni di persone è atteso alle urne per assegnare i 20 voti elettorali che potrebbero decidere la presidenza. Gli avvocati dei partiti sono già al lavoro, scannandosi nelle aule di giustizia con una serie di cause legali dell' ultimo minuto. Ma a fare la differenza stavolta dovrebbero essere i volontari incaricati di trasformare in voti l'enorme numero di nuovi elettori registrati da entrambe le campagne. I democratici sono quelli che hanno più da guadagnare da un'alta affluenza alle urne e il partito di Kerry ha fatto le cose in grande. Edwards, che aspira a sfrattare Dick Cheney dalla vice presidenza, ha lavorato porta a porta per settimane in tutto lo stato. Kerry ha puntato sulle folle, dirigendo il proprio aereo in Ohio anche nell'ultimo giorno di campagna, per un 'rally' finale a Cleveland con l'ormai fedelissimo Bruce Springsteen. Ma i repubblicani non sono stati certo da meno. Bush ha cominciato in Ohio il tour de force della vigilia, dopo aver chiuso la domenica su un campo da baseball di Cincinnati, di fronte a 35 mila spettatori osannanti. La battaglia è ormai divisa per aree geografiche all'interno dello stato. Il nord, dove si trova Cleveland, è schierato in maggioranza con Kerry. A sud, nella zona di Cincinnati, il presidente è invece in vantaggio (nel 2000 ha in questa zona Bush ha vinto per ben 22 punti). Ma saranno le contee del centro, intorno alla capitale Columbus, a fare la differenza. - LE MILLE INCOGNITE DELLA FLORIDA: Lo stato che nel 2000 tenne in stallo le elezioni è ormai un gigantesco campo di battaglia. Stavolta il voto è cominciato in anticipo, il 18 ottobre e da allora una valanga di elettori si sono messi in coda per esprimere la loro preferenza. Anche alla vigilia dell'Election Day, a Miami il seggio centrale dove si raccoglieva il voto anticipato è stato preso d'assalto, con momenti in cui 500 persone si sono trovate in coda in tranquilla attesa all'esterno, con sedie da giardino e ombrelloni. "Siamo in Florida, siamo abituati alle code a Disney World...", ha commentato uno degli elettori. La grande affluenza anche in Florida non sembra un buon segno per Bush, perché i votanti in buona parte risultano essere stati fino a questo punto democratici. E anche da una base solida come quella degli immigrati cubani arrivano segnali poco confortanti per il presidente, che li ha corteggiati a lungo. Ma la Florida ha molteplici volti, miriadi di minoranze e altrettanti orientamenti elettorali. Nei giorni della volata finale, il clima si è fatto pesante un pò in tutto lo stato. Sui cartelli degli 'Ebrei per Kerry' - i pensionati ebrei sono una realtà consistente nello stato - sono comparsi adesivi che segnalavano l'appoggio di Arafat al candidato democratico. E nelle cassette della posta di migliaia di elettori sono comparsi finti quotidiani del 2007, che dipingono una Florida devastata dai terroristi e un presidente Kerry incapace di reagire. - PENNSYLVANIA, TELEFONI ROVENTI: Nello stato di Teresa Heinz, l'aspirante First Lady, stavolta sono attesi al voto più di 5 milioni di persone, sugli 8,3 milioni di elettori registrati. Sarebbe un record di affluenza e il risultato di una campagna elettorale che anche qui è stata furibonda e capillare. I repubblicani sostengono di avere un esercito di 102 mila volontari da attivare nello stato nel giorno del voto, dopo aver fatto oltre due milioni di telefonate. Ma nella Pennsylvania operaia, quella che non è cambiata molto dagli anni in cui Martin Scorsese raccontava la vita dei lavoratori degli altiforni ne 'Il cacciatore', Kerry può contare sulla fortissima presenza dei sindacati. La Afl-Cio, la maggiore organizzazione dei lavoratori, ha 900 mila iscritti e 300 mila pensionati e negli ultimi due mesi ha fatto 700 mila telefonate, bussato a 310 mila porte e stampato 4,5 milioni di volantini per il senatore democratico. I repubblicani rispondono andando a cercare nuovi elettori tra le minoranze: è il caso dei vietnamiti presenti in gran numero nell'area di Filadelfia, che sembrano orientati a votare Bush. "E' la prima volta che posso votare dal 1975, quando sono arrivata negli Usa, sono eccitatissima", ha raccontato Rita Ho, 57 anni, proprietaria di un ristorante. Rita parla ancora con l'interprete perché non conosce una parola d'inglese, ma ha imparato a scrivere e pronunciare 'Bush'.

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