PROMETTE GUAI L'ALLEGRO CAOS IN PENNSYLVANIA
PITTSBURGH, 21 OTT - Il rocker Jon Bon Jovi salta sul palco tirato su in mezzo a un campus universitario di Pittsburgh e intona 'Living on a prayer', una sorta di inno nazionale dell'operaio d'America. Migliaia di studenti si scatenano, ma il delirio arriva quando la musica di Bon Jovi lascia spazio all'ingresso in scena di John Kerry: ''Questa canzone e' in pratica tutto il piano economico di Bush, pregare che le cose migliorino!'', esclama l'aspirante presidente. E la 'sua' Pennsylvania esplode.
L'adrenalina e l'entusiasmo hanno ormai raggiunto l'apice, a pochi giorni dal voto, in uno degli stati piu' contesi dell' Unione e uno dei piu' visitati dai due sfidanti per la Casa Bianca: Kerry vi e' tornato mercoledi', il presidente George W.Bush lo ha battuto a tappeto oggi, muovendosi tra i sobborghi di Filadelfia e Hershey, la capitale della cioccolata americana.
Repubblicani e democratici hanno messo in campo tutte le forze e i soldi disponibili per la volata finale e nella frenesia di attirare l'attenzione degli elettori cadono anche i pudori. Ne sa qualcosa Carolyn, bionda e statuaria sostenitrice di Bush che con uno striminzito bikini a stelle e strisce e una 'W' tatuata sulla pancia (di certo non il tradizionale look repubblicano) ha cercato, con un gruppo di fedelissimi del presidente, di distogliere l'attenzione da Kerry durante la sosta a Pittsburgh del senatore democratico.
Ma l'allegro caos di fine campagna elettorale non promette niente di buono in Pennsylvania, perche' e' lo specchio di una assai piu' preoccupante confusione che gia' serpeggia tra le urne di questa fetta d'America che ne' Bush, ne' Kerry possono permettersi di perdere il 2 novembre. Accuse di brogli nelle registrazioni degli elettori e preparativi per un drammatico riconteggio dei voti imperversano gia' da una parte all'altra dello stato che si candida ad essere la Florida del 2004. A contribuire all'incertezza e' il mix di metodi di voto usati nello stato, dove convivono schede a punzonatura, macchine azionate da leve e i piu' nuovi (ma non sempre affidabili) touchscreen, gli schermi elettronici su cui si vota con un dito.
''Entrambi i partiti si stanno preparando a un Armageddon legale, sara' uno scenario da incubo che fara' assomigliare la Florida del 2000 a una passeggiata'', ha pronosticato Terry Madonna, docente di scienze politiche ed esperto elettorale della Pennsylvania, dalle colonne del Pittsburgh Tribune-Review. Le autorita' elettorali federali hanno dato il via libera alle due campagne a raccogliere fondi finalizzati a pagare le eventuali spese legali post-elezione e in Pennsylvania la caccia ai soldi e' furiosa. ''E' d'importanza critica avere i fondi necessari per un eventuale riconteggio'', spiega T.J.Rooney, presidente del partito democratico nello stato. E il suo collega repubblicano, Dan Hayward, e' d'accordo: ''In questo momento siamo concentrati sull'Election Day, ma e' chiaro che dobbiamo essere pronti anche per cio' che puo' accadere il giorno dopo''.
Gli avvocati in Pennsylvania in realta' sono gia' al lavoro e sono partite azioni legali contro societa' come 'Sproul and Associates', uno studio di consulenza dell'Arizona che e' stato assunto dai repubblicani per reclutare volontari da mandare porta a porta a far registrare nuovi elettori nell'area di Pittsburgh. Il problema, sostengono i democratici, e' che l' iniziativa viene presentata come imparziale, ma ci sono testimoni secondo i quali i volontari si rifiutano di registrare i possibili elettori orientati verso Kerry (negli Usa al momento dell'iscrizione nelle liste elettorali occorre indicare la propria collocazione politica o registrarsi come indipendenti).
Con i sondaggi che indicano ancora un testa a testa, Bush e Kerry sono a caccia di ogni voto in mezzo ai 12,5 milioni di abitanti di uno stato grande come un terzo d'Italia. Il popolo del presidente qui e' nelle zone rurali dell'interno e nei sobborghi intorno ai mall che a Pittsburgh, per esempio, cingono d'assedio la citta' dopo aver preso il posto delle vecchie acciaierie. L'esercito di Kerry e' tra gli operai e i minatori, tra i lavoratori che hanno perso l'impiego per l'outsorcing e soprattutto tra i grattacieli delle grandi citta' come Filadelfia e Pittsburgh, da dove nel 2000 arrivo' la risicata vittoria in Pennsylvania di Al Gore.
A Pittsburgh, dove ha raccolto migliaia di persone nel campus della Carnegie Mellon University, Kerry gioca in casa: con la moglie Teresa ha una villa in periferia e la citta' di Andy Warhol, considerata una delle piu' vibranti e innovative negli Usa, e' anche la sede dell'impero del ketchup degli Heinz, di cui l'aspirante First Lady ha ereditato le redini (e i miliardi) dopo la morte del primo marito, il senatore John Heinz.
Kerry ha parlato di terrorismo, economia e soprattutto di ricerca scientifica alla folla di studenti - tutti potenziali e preziosi nuovi elettori - che si sono messi in fila per ore, in un allegro disordine, per applaudire la strana coppia formata dal senatore del Massachusetts e da Bon Jovi.
''Ho difeso questa nazione da giovane - ha detto Kerry alla platea di universitari, tra i quali serpeggia l'inquietudine per le voci (piu' volte smentite da Bush) della volonta' dei repubblicani di reintrodurre la leva obbligatoria -, sono andato volontario in Vietnam a combattere e voglio sia chiara una cosa: con la stessa passione con cui mi sto battendo per vincere, con la stessa passione per cui ero pronto a rischiare la mia vita, cosi' oggi vi guardo negli occhi, come americani, e vi prometto che difendero' sempre gli Stati Uniti d'America''.
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