Un anno dopo Wojtyla, il ricordo dell'ex condannato a morte: "Così fui salvato dal Papa"
Giovanni Paolo II si è lasciato alle spalle un 'miracolo' in Missouri, nel cuore del Midwest americano. Difficile dire se sia del genere che viene
preso in considerazione nelle cause di beatificazione. Quel che é certo è che Darrell Mease, che non è cattolico ma confessa di "pregare per lui", è vivo e può ricordare il Papa proprio grazie a un'incursione del Santo Padre: nel gennaio 1999 Mease fu la prima (e unica) persona a venir salvata dalla pena di morte negli Usa per un intervento diretto del pontefice.
"Ho pregato per Giovanni Paolo e ho apprezzato il suo parlar
chiaro contro l'assassinio di bambini (l'aborto, ndr) e
l'assassinio di detenuti", afferma Mease, che fu graziato dal
governatore del Missouri, Mel Carnahan, proprio in occasione
della visita del Papa nello stato del Midwest. "Ho anche
apprezzato il fatto - aggiunge Mease - che sia stato usato da
Dio a mio favore".
Mease, un protestante che si definisce cristiano 'rinato',
non ha certo una visione agiografica del Papa. "Posso sembrare
ingrato, ma non gli renderò gloria, lui è stato solo un mezzo
di cui Dio si è servito", afferma Mease, in uno scambio di
lettere con l'Ansa dal Potosi Correctional Center, un carcere
del Missouri dove sconta l'ergastolo.
Lo stop all'esecuzione di Mease fece sensazione, perché
Carnahan lo attribuì proprio alle richieste del Papa e il gesto
fu letto dagli osservatori come un serio rischio per un politico
americano, in una parte del paese dove la maggioranza della
popolazione è favorevole alla pena capitale. Il governatore
democratico non ha avuto molto tempo per verificare gli effetti
sulla sua carriera: il 19 ottobre 2000 è morto in un incidente
aereo, mentre era in campagna elettorale per diventare senatore.
Mease, un reduce del Vietnam condannato per aver ucciso a
sangue freddo una coppia e il loro figlio invalido, doveva
morire il 27 gennaio 1999, proprio il giorno in cui il Papa
faceva sosta in Missouri nel suo 85mo viaggio all'estero.
"Quando si sono accorti che le date coincidevano - racconta
Mease - si sono vergognati, non volevano ammazzarmi mentre c'era
il Papa in città. Così, con una scusa, la Corte suprema del
Missouri ha spostato la data al 12 febbraio". Ma durante la
visita papale, prima il cardinale Angelo Sodano ebbe un incontro
privato con il governatore per parlare di Mease e poi il Papa
chiese personalmente un gesto di clemenza.
Secondo il detenuto, "Carnahan si recò a St.Louis per
incontrare Sodano insieme al suo capo dello staff, Chris
Sifford, e chiese a quest'ultimo: 'Tu sei cattolico e a favore
della pena di morte, cosa faresti?'. E Chris rispose:
'Ascolterei il Papa, lui e' diversò". Il pontefice aveva
già tentato in passato di far sentire la propria voce negli Usa
per fermare un' esecuzione, tra l'altro in casi celebri come
quello di Joseph O'Dell (1997) e Karla Faye Tucker (1998). Ma
non era mai successo che i governatori - per la Tucker era
George W. Bush - avessero cambiato idea.
Carnahan, in un comunicato, spiegò di aver preso la
decisione "per il profondo rispetto che nutro per il pontefice
e per tutto ciò che rappresenta". Secondo Mease, Carnahan e
Sifford - che si trovava sul volo fatale con il governatore -
"sono stati assassinati dai politicanti e dai loro
portaborse". Le indagini sulla vicenda si sono concluse all'
epoca stabilendo che si trattò di un incidente.
Mease, 60 anni, non ha certo il profilo di un testimone
disponibile a deporre per sostenere la 'fama di santita' ' del
defunto pontefice, come invece sta accadendo in questo periodo -
come ha raccontato Joaquin Navarro-Valls, direttore della sala
stampa della Santa Sede - con testimonianze da tutto il mondo da
parte anche di agnostici o appartenenti ad altre religioni. ''Io
sapevo da tempo che sarei stato salvato da Dio - scrive il
detenuto, in pagine e pagine di quaderno a righe zeppe di
citazioni dalla Bibbia -, sapevo che non c'era alcun potere in
grado di uccidermi. Credo che Dio abbia scelto il Papa per
risolvere questa faccenda perché qualunque cosa ha a che fare
con lui è una notizia mondiale e così il messaggio che Dio mi
ha affidato può girare tutto il mondo".
L'uomo che vive grazie all'intervento papale, ha una
personalità complessa, che ha affascinato anche il criminologo
americano Michael Cuneo, che gli ha dedicato un libro, 'Almost
Midnight'. Mease, secondo Cuneo, "é convinto di essersi scelto
Dio come avvocato difensore", dopo una vita disperata. Tornato
sconvolto dal Vietnam - racconta il criminologo - non riuscì
mai a integrarsi di nuovo. Dopo aver mandato all'aria due
matrimoni e perso una serie di posti di lavoro, si lanciò in
una vita da vagabondo con la sua ultima compagna, Mary.
Con lei, dopo il triplice omicidio, Mease fuggì attraverso
mezza America. I novelli Bonnie and Clyde si dedicarono a furti
e rapine fino a quando non furono catturati mentre dormivano in
auto. In carcere, Mease sostiene di aver ritrovato la fede e di
essere 'rinato'.
Un itinerario che lo ha portato a un passo dall'iniezione
letale, fino al giorno in cui la sua vita balorda incrociò
quella del Papa polacco.