Addio carta, guru Microsoft rende digitale propria vita
Fosse per lui il postino sarebbe un disoccupato, anche se di tanto in tanto continua a portargli qualche lettera, facendolo inorridire. Gli alberi invece di sicuro amano Gordon Bell, uno dei piu' stimati ricercatori della Microsoft, che a 70 anni e' riuscito a raggiungere il traguardo di una vita: rendere completamente digitale la propria esistenza, facendo sparire la carta dalla sua vita quotidiana.
Bell e' una delle teste pensanti della corte di Bill Gates ed e' considerato il padre dei minicomputer degli anni Sessanta. Attualmente e' la cavia di un progetto della societa' di Redmond battezzato 'MyLifeBits', che cerca di tradurre in realta' la visione di un futuro totalmente digitale piu' volte proposta in questi anni da Gates.
L'anziano guru Bell ha cominciato nel 1999 a liberarsi della tracce di cellulosa nella sua vita e ora sostiene di essere arrivato al traguardo. Fotografie, lettere, appunti e biglietti da visita che lo circondavano a casa e in ufficio sono stati scannerizzati e trasferiti sui quattro computer che regolano le sue giornate. La stessa fine hanno fatto libri, video e cd. Persino i quadri appesi alle pareti sono stati trasformati in opere digitali. Bell riceve tutte le bollette online, legge i giornali in formato elettronico e i suoi amici sanno che lo scienziato toglierebbe loro il saluto se provassero a spedirgli una cartolina dalle vacanze. Almeno che non sia, anche quella, in formato digitale.
''Quando vedo una lettera, mi nascondo'', racconta Bell al Seattle Times, il quotidiano della citta' vicino a cui sorge il quartier generale della Microsoft. ''Ho deciso di compiere questo passo - aggiunge - perche' ritengo inevitabile che il mondo vada in questa direzione''.
Bell lavora nei laboratori di ricerca di San Francisco del colosso del software e con i suoi collaboratori sta cercando di capire se davvero gli aspetti cartacei di un'intera vita possano essere interamente raccolti in qualche hard disk. E' un futuro che Gates ha teorizzato fin dalla meta' degli anni Novanta nei suoi libri e in varie conferenze, ma che sembra stentare a realizzarsi.
Il sogno dell'uomo piu' ricco del mondo e del suo consigliere Bell si rifa' a teorie espresse negli Usa fin dal 1945, quando Vannevar Bush, direttore dell'ufficio federale per le ricerche, comincio' a ipotizzare in alcune pubblicazioni l'idea che la conoscenza umana potesse essere raccolta e conservata in macchine, invece che su carta. Google, il piu' grande motore di ricerca su Internet, sta dando una mano ai visionari di un futuro digitale, avendo cominciato a trasferire online anche i contenuti di milioni di libri di biblioteche di tutto il mondo.
Ma la carta sembra continuare a prendersi piccole rivincite anche nel mondo asettico ed elettronico creato da Bell. La sua segretaria si e' opposta all'idea di gettar via cose che potrebbero avere un valore sentimentale per l'anziano ricercatore, come vecchi articoli di giornale e annotazioni prese in passato. E quando Bell sale in aereo, e' ancora costretto a stamparsi prima gli articoli di giornale e i documenti che intende leggere nei momenti in cui il suo computer portatile deve restare spento.
Nonostante le ultime difficolta' da superare, Bell e' convinto che scannerizzare e digitalizzare tutto - avendo la cura di creare copie d'emergenza di cio' che finisce sul computer - sia la scelta migliore: ''Non si dovrebbe mai conservare qualcosa su carta, perche' tanto finisci per non riuscire a ritrovarlo quando ti serve''.