L'America scopre al cinema la crisi degli uomini demotivati
Non c'entra l'etnia, non c'entrano i soldi. Sono ricchi o poveri, bianchi o neri, residenti in citta' o mezzo alle campagne. A unirli e' il fatto di non avere ambizioni, se non quelle di ciondolare sulla soglia dei trent'anni ancora nella casa dei genitori, lavorare poco, stare con gli amici e fare sesso (ma senza creare legami). L'America scopre in questi giorni in modo insolito, al cinema, un fenomeno in crescita: l'uomo demotivato e fannullone.
'Failure to Launch', una commedia romantica che vede Sarah Jessica Parker provarle tutte per 'motivare' un Matthew McConaughey bello e insipido, non ha solo centrato l'obiettivo di far soldi al botteghino (64 milioni di dollari nelle prime tre settimane, dopo un debutto al primo posto nella classifica Usa). A quanto pare il film ha toccato un nervo scoperto, facendo emergere una realta' di cui l'America non ha ancora preso pienamente coscienza, che ricorda un po' i 'mammoni' all'italiana.
Secondo il Census Bureau, un terzo dei maschi tra i 22 e i 34 anni negli Usa vivono ancora a casa con i genitori. Una cifra che rappresenta quasi un aumento del 100% negli ultimi 20 anni, un periodo in cui invece le giovani donne hanno sempre piu' avviato carriere di successo. La commedia hollywoodiana che conquista gli americani in questi giorni, mostra un McConaughey nei panni di un giovane intelligente e simpatico, un bravo ragazzo che non si mette nei guai, non fuma e non beve, ma e' totalmente privo di qualsiasi motivazione nella vita. Intorno a lui ci sono amici che a loro volta continuano a vivere a casa con mamma e papa'.
Dopo aver fatto il college, invece di puntare a carriere ambiziose si accontentano di lavoretti part-time in copisteria o nelle caffetterie di Starbucks. I genitori del 'bello e noioso' decidono di provare a sbloccare la situazione assumendo una consulente motivazionale, la Parker, per cercare di cacciarlo di casa attraverso una (finta) relazione sentimentale. Nella vita reale, il ruolo della Parker puo' non essere molto diverso da quello di Judy Kleinfeld, una professoressa dell'Universita' dell'Alaska che da anni studia i comportamenti dei giovani maschi americani ed e' sempre piu' stupita dalla loro assenza di grinta e di obiettivi da raggiungere. ''Le ragazze hanno una direzione dove andare, i ragazzi sembrano sperduti'', ha detto la Kleinfeld, sintetizzando i suoi studi.
Un suo collega, il consulente familiare Leonard Sax, ha scritto un articolo sul Washington Post, prendendo spunto dal film, per lanciare un allarme: ''Che cosa sta accadendo ai nostri ragazzi?''. Secondo Sax, e' come se per una larga fetta della popolazione maschile americana il motore che guida le scelte ''si fosse bloccato in folle''. Sax e' anche noto negli Usa per un libro, 'Why gender matters', nel quale spiega perche' maschi e femmine a scuola beneficiano da un'istruzione separata e da classi divise per sesso, per la diversita' di approccio e di capacita' di apprendimento che hanno.
La Kleinfeld, Sax e un gruppo di esperti hanno lanciato un programma di studio, The Boys Project (http://www.boysproject.net/), che punta ad aiutare giovani maschi a sviluppare le loro capacita' e raggiungere il potenziale che hanno. Un'idea che segue il successo, nei decenni passati, del Girls Project, che ha aiutato ad aumentare il successo al college delle ragazze e soprattutto le ha spinte ad avere obiettivi precisi nella vita.
In assenza di una Sarah Jessica Parker che intervenga per smuoverli dagli ozi domestici, il programma punta quantomeno ad educare scuole e famiglie su come spingere i ragazzi a prendere il largo.
www.marcobardazzi.com
1 Comments:
At 5/04/2006 04:14:00 PM, Anonymous said…
Caro baldazzi non e' vero che i America i ragazzi/e vivono con i genitori dai 22 ai 34 anni di eta'
qui quando vanno al colleggio a 18 anni finito il colleggio vanno a stare per loro conto ho si sposano ho trovano lavoro e affittano un'appartamento e a casa dai genitori ci andranno per una visit all'anno se sono fortunati quello che dice ley e' solo una menzogna
io ho un nipote in Italia 52 anni d'eta'ancora la madre mia sorella ci sta' lavando le mutande,Io ho vissuto Nella Grande America per 40 anni si convinca che non e' come dice lei oppure qualcuno che gli a detto un sacco di menzogne
si faccia servire La saluto cordialmente Miro Del Monte
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