Potere al maschile, torna la famiglia patriarcale
La demografia sta trasformando il mondo e dall'ultimo rimescolamento di carte potrebbe uscire una sorpresa: il ritorno in grande stile, su scala planetaria, della famiglia patriarcale, accompagnato da un maggior potere a chi sostiene idee conservatrici.
Dalla Cina al Giappone, dalla Russia a - soprattutto - l'Europa, troppe culle sono vuote e i single o le famiglie con un solo figlio sono destinati a venir spazzati via dai nuclei familiari 'di una volta'.
Almeno questo e' lo scenario che prevede Foreign Policy, la rivista del think tank americano Carnegie Endowment, che dedica al futuro 'potere del maschio' la copertina dell'ultimo numero, raccontando gli studi di Phillip Longman della New America Foundation e le analisi anche della Cia sull'andamento demografico in particolare dell'Asia.
Da oltre una generazione, in varie parti del mondo sta crescendo la tendenza a fare meno figli, alimentata da fattori diversi: i postumi del femminismo, le politiche che non incoraggiano a metter su famiglia e procreare, la stessa mentalita' liberal. Tutto questo, sostiene Longman - sapendo di non presentare idee all'insegna del 'politically correct' - e' destinato a sparire. ''Le societa' avanzate, che piaccia o no - afferma lo studioso - diverranno sempre piu' patriarcali. In aggiunta alla maggiore fertilita' dei segmenti piu' conservatori della societa', la riduzione dello stato assistenziale provocata dall'invecchiamento della popolazione, dara' a questi elementi un vantaggio aggiuntivo di sopravvivenza, e quindi alimentera' anche maggiore fertilita'''.
I figli che usciranno dalle famiglie patriarcali, poi, saranno portati a preservare in buona parte gli stessi valori. Per sostenere la tesi, Foreign Policy attinge alla storia fin dall'eta della pietra, alla Teoria dell'Evoluzione e alle analisi sociologiche e demografiche contemporanee, per concludere che gran parte del mondo si appresta a imboccare un ciclo che in passato ha favorito le famiglie patriarcali.
Tra i paesi che piu' risentiranno del fenomeno ci sarebbero Cina, Germania, Giappone, Spagna e anche l'Italia. Uno degli esempi utilizzati da Longman per spiegare la presunta svolta, e' quello degli Stati Uniti. La percentuale delle donne nate alla fine degli anni '30 e rimaste senza figli era del 10%, mentre quasi il 20% delle donne nate alla fine degli anni '50, passate attraverso il Sessantotto e la rivoluzione sessuale, stanno raggiungendo l'epilogo della loro vita riproduttiva senza figli.
Questa fetta di popolazione si lascera' alle spalle non solo nessuna eredita' genetica, ma anche scarsa influenza culturale e psicologica sulle nuove generazioni. Nello stesso tempo, le famiglie con un solo figlio sono nel lungo periodo destinate all'estinzione, perche' il figlio 'rimpiazza' nel mondo solo uno dei due genitori. A crescere e' invece la famiglia con molti figli, che si riproduce non solo in termini numerici, ma anche come influenza sulle generazioni successive.
''Una dinamica - afferma lo studioso - che aiuta a spiegare il graduale passaggio della cultura americana da un secolarismo individuale a un fondamentalismo religioso. Negli Stati che hanno votato per George W. Bush nel 2004, i tassi di fertilita' sono il 12% piu' alti di quelli che hanno votato per John Kerry''.
In Europa si manifesteranno fenomeni simili e analoghe svolte conservatrici, prevede lo studio. In Francia, per esempio, tra le donne nate nei primi anni '60 meno di un terzo hanno tre o piu' figli, ma hanno prodotto piu' del 50% di tutti i bambini nati dalla loro generazione. Trattandosi in larga misura di famiglie patriarcali cattoliche o musulmane, la tendenza che trasmetteranno sara' quella di un sostanziale conservatorismo.
La storia dell'umanita', secondo Foreign Policy, dimostra che c'e' bisogno di figli e che se i livelli di popolazione vengono minacciati, si innescano meccanismi - come la ripresa del 'potere' da parte del maschio - che permettono di superare gli squilibri. Ma le conseguenze sono enormi. Gli studi per esempio di Valerie Hudson, una ricercatrice della Brigham Young University che lavora su questi temi come consulente della Cia, indicano che in Asia sta esplodendo una popolazione eccessivamente maschile, anche per effetto degli aborti mirati di femmine che sono stati frenati solo in tempi recenti.
Gli effetti non si faranno attendere. La Cine prevede di avere entro il 2020 circa 40 milioni di uomini scapoli e potenzialmente frustrati. Uno scenario che preoccupa il governo di Pechino, sempre nervoso di fronte a fenomeni che provochino instabilita' sociale. Ma e' e' inquieta anche la Cia, che nei propri rapporti sui rischi del futuro ipotizza che questa massa di uomini senza compagne possa indirizzarsi verso il fondamentalismo o alimenti violente tendenze nazionaliste
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