SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Sunday, January 22, 2006

Aborto, a 33 anni da 'Roe' lo scontro torna rovente

Leggi create ad-hoc per essere considerate illegali e costringere cosi' la Corte Suprema a valutarle. Proteste e contro-proteste in tutto il paese. Un nuovo giudice supremo visto come il fumo negli occhi dai sostenitori dell'aborto e un presidente che ha appena ribadito la propria dedizione a sostenere ''la cultura della vita''. A 33anni dalla storica sentenza che rese legale l'interruzione di gravidanza, il tema e' rovente negli Usa come non mai. Come ogni anno da quando la massima Corte emise la sentenza'Roe contro Wade', l'arcipelago antiabortista scendera' in piazza a Washington domani per denunciare quella che gli organizzatori definiscono ''una forma domestica di terrorismo che provoca ogni giorno l'assassinio di 4000 essere umani in attesa di nascere''. Il presidente George W.Bush, come e' accaduto talvolta negli anni scorsi, potrebbe farsi vivo con i manifestanti con un messaggio durante la marcia (che passa a poche decine di metri dalle sue finestre alla Casa Bianca). MaBush ha gia' compiuto un passo nel fine settimana, proclamando la giornata di domenica negli Usa come 'Giorno nazionale della inviolabilita' della vita umana'. Ricordando gli interventi degli ultimi anni della Casa Bianca per limitare i casi di aborto, Bush ha sottolineato la necessita' di ''rafforzare la nostra risolutezza nel creare una societa' dove ogni vita ha un significato e dove i membri piu' vulnerabili sono protetti e difesi, inclusi i bambini non nati, i malati, i morenti, gli invalidi''. A San Francisco e in altre citta', manifestazioni per ricordare, criticare o difendere la sentenza 'Roe' sono gia' avvenute nel corso del fine settimana. L'iter per riportare l'aborto di fronte alla Corte sta avanzando rapidamente. In quattro stati - Indiana, Ohio, Georgia e Tennessee - i parlamenti locali hanno all'esame proposte di legge che mirano a vietare ogni interruzione di gravidanza, con l'eccezione di quelle in cui e' a rischio la vita della madre. Leggi del genere, se approvate, si scontrerebbero con le disposizioni di 'Roe contro Wade'. Un esito che e' esattamente quello che cercano i promotori, che sperano di spingere la Corte a ribaltare la sentenza del 1973 e dare agli stati il potere di decidere se trasformare l'aborto in un crimine. La falange antiabortista conta sullo scenario che si sta delineando nel futuro del massimo organo giudiziario degli Usa. Il giudice conservatore Samuel Alito, scelto da Bush come nuovo membro della Corte, nei prossimi giorni dovrebbe ricevere il via libera del Senato (il voto in commissione e' previsto mercoledi'). I democratici all'opposizione temono la sua posizione proprio sull'aborto, dopo che sono emersi documenti degli anni Ottanta che dimostrano come Alito, all'epoca un legale dell'amministrazione Reagan, ritenesse che non ci siano garanzie nella Costituzione che proteggano il diritto all'aborto. Ma l'opposizione non ha i numeri per bloccare Alito, la cui conferma sembra quasi certa. Con l'ingresso nella Corte del giudice italoamericano e l'uscita dell'abortista Sandra Day O'Connor, che ha dato le dimissioni, gli equilibri tra i nove giudici supremi cominceranno a cambiare, in un'epoca in cui la guida della Corte e' affidata al neo-presidente John Roberts, un altro conservatore scelto da Bush. Gli oppositori dell'aborto non hanno ancora la maggioranza necessaria per cambiare le leggi, ma non e' escluso che Bush nei prossimi anni possa avere la possibilita' di nominare un terzo giudice, magari al posto dell'ottantaseienne John Paul Stevens, un sostenitore del diritto all'interruzione di gravidanza. Gli stati dove l'opposizione all'aborto e' piu' forte si stanno schierando in vista di quel momento, proponendo leggi che costringano la Corte a tornare allo scoperto. Se l'aborto perdesse le protezioni che gli sono state date dalla sentenza Roe, ci sono stati dove esistono gia' leggi penali pronte a entrare in vigore, che prevedono per esempio 12 mesi di lavori forzati in Alabama o 20 anni di galera in Rhode Island. ''L'opinione pubblica deve rendersi conto che i mattoni sono gia' pronti per tornare a criminalizzare l'aborto una volta chesia ribaltata Roe'', ha detto Nancy Northup, presidente del Centro per i diritti riproduttivi a New York. Le stime di studiosi indipendenti valutano che se il potere di decidere sull'aborto tornasse agli stati, ce ne sarebbero 19 su 50 - soprattutto al sud e nel west - gia' pronti a vietarlo. Gli antiabortisti rispondono con le cifre che, a loro giudizio, descrivono uno scenario inaccettabile. Circa meta' di tutte le gravidanze negli Usa sono non pianificate - secondo studi dell' Alan Guttmacher Institue, un centro che sostiene i diritti delle donne - e di queste circa la meta' ha come esito un aborto. In totale, attualmente vengono eseguiti circa un milione di aborti l'anno negli Usa. ''L'America - affermano i promotori della manifestazione di Washington - ha sofferto il massacro di 48 milioni di umani non nati per colpa di Roe contro Wade''.

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