SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Monday, December 05, 2005

1000 morti dopo, l'America ci ripensa. Bush no

Negli anni Ottanta, sulla scia del boom della criminalita' nelle grandi citta', 84 americani su100 volevano la pena di morte. Nel decennio successivo i favori sono rimasti intorno all'80%. Adesso, con il tasso di criminalita' in discesa libera e la scoperta di una raffica di tragici errori giudiziari, l'approvano 66 americani su 100 e ci sono governatori che non temono piu' di giocarsi la carriera politica decidendo di graziare un condannato. Nel giorno in cui l'America tocca quota 1000 - il millesimo morto da quando la Corte Suprema riapri' le camere delle esecuzioni, nel 1976 - sono molti i segnali che parlano di un Paese che riflette ed e' sempre meno convinto sull'utilita'della pena capitale. Con un'eccezione di rilievo: per il presidente George W.Bush, che ha messo la firma sul 15% di tutte le esecuzioni degli ultimi 30 anni, ''resta un deterrente che aiuta a salvare vite innocenti''. Commentando la morte numero 1000, quella in North Carolinadel detenuto Kenneth Lee Boyd, il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan ha spiegato che il presidente ritiene la pena capitale uno strumento ancora valido a condizione che ''sia amministrata in modo corretto, con rapidita' e con certezza''. Da governatore del Texas, Bush in sei anni diede il via libera a 152 esecuzioni e da presidente ha autorizzato la morte di tre detenuti nel circuito federale, tra i quali TimothyMcVeigh, l'attentatore di Oklahoma City. Ma i numeri, oltre alle molte parole che hanno accompagnato il millesimo morto, parlano di un'America in netta frenata e di un boia sempre piu' disoccupato. Un segnale importante lo stanno mandando i governatori e al piu' celebre di loro, Arnold Schwarzenegger, tocchera' nei prossimi giorni decidere in California sul caso di piu' alto profilo del momento: l'esecuzione il 13 dicembre di Stanley 'Tookie' Williams, l'ex fondatore della sanguinaria gang dei Crips, diventato in carcere un attivista contro la criminalita' giovanile. SEGNI DI SGRETOLAMENTO: Circa due terzi degli americani, secondo la Gallup, restano favorevoli alla pena capitale. Il dato e' assai inferiore agli anni Ottanta, ma quando alla gente viene chiesto se appoggi le esecuzioni anche in casi in cui sia disponibile l'alternativa dell'ergastolo senza possibilita' di liberta' cauzionale, la percentuale scende al 50%. Lo scetticismo sull'effetto deterrente della pena di morte e soprattutto la scoperta di continui errori giudiziari,sta avendo effetti sulle giurie popolari che devono decidere le pene: le condanne a morte nel 2004 sono state 125, il minimo da trent'anni, ben al di sotto della media di 290 all'anno negli anni Novanta. A condizionare i giurati e' anche l'eco che ricevono casi come quello, appena scoperto, di Ruben Cantu, giustiziato in Texas per un reato commesso quando aveva 17 annie che ora, dopo un'inchiesta giornalistica, sembra rivelarsi un innocente finito al patibolo. I TORMENTI DEI GOVERNATORI: Schwarzenegger avra' l'ultima parola sul caso Williams e dovra' valutare se la ''redenzione''che il detenuto sostiene di aver attraversato in 26 anni in carcere - insieme al fatto che si proclama innocente dei quattro omicidi che gli sono attribuiti - sia sufficiente perconcedergli la grazia. Negli Stati degli Usa dove esiste la pena capitale, i governatori hanno un potere di vita o di morte che spesso e'stato paragonato a quello del Padreterno. La grazia veniva da loro concessa con facilita' nella prima meta' del XX secolo. In California, il governatore Edmund Brown vi ricorse 23 volte tra il 1959 e il 1967. Il suo successore, Ronald Reagan, proprio nel1967 concesse l'ultima grazia nello Stato e dopo di lui repubblicani e democratici non hanno mai detto 'no'. Un altro ex attore, Schwarzenegger, potrebbe avere la possibilita' di cambiare la tendenza, accogliendo tra l'altro gli appelli dei suoi colleghi di Hollywood, Jamie Foxx in testa, che hanno fatto di Williams un loro protetto. Negli anni Ottanta e Novanta, per un governatore mostrarsi clemente poteva significare la morte politica. Bill Clinton torno' nel suo Arkansas durante la campagna per la Casa Bianca del 1992 per accertarsi che un detenuto fosse giustiziato e per non ripetere l'errore del governatore democratico delMassachusetts, Michael Dukakis, che si opponeva alla pena capitale: Dukakis perse contro George Bush padre, Clinton invece lo sconfisse. Lo scenario politico adesso e' cambiato. Il governatore dell'Illinois, George Ryan, fece scalpore bloccando tutte leesecuzioni nel 2002 e poi commutando la pena, nel 2003, a tutti i 172 detenuti nel braccio della morte nello Stato. Ma il segnale piu' significativo e' quello mandato nei giorni scorsi da Mark Warner, governatore uscente della Virginia con aspirazioni di sedere alla Casa Bianca nel 2008. Warner ha graziato per la prima volta nella sua carriera un detenuto, Robin Lovitt, che doveva essere il morto numero 1000, perche' riteneva che lo Stato non gli avesse offerto tutte le possibilita' di provare la sua eventuale innocenza. A rendere ancora piu' clamoroso un gesto che un tempo sarebbe stato letto come un suicidio politico, e' l'identita' dell'avvocato di Lovitt di cui Warner ha accolto la richiesta: Kenneth Starr, l'ex procuratore che fu la nemesi di Clinton alla Casa Bianca e che e' oggi un autorevole esponente del mondo conservatore.

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