SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Saturday, September 10, 2005

Osama l'imprendibile

C'e' chi dice che le ultimetracce risalgono alla primavera scorsa e chi sostiene, come il direttore della Cia Porter Goss, che l'intelligence ''ha un'idea precisa di dove sia''. Ma dopo quattro anni di caccia senza frutti al mandante dell'attacco dell'11 settembre 2001, forse ha ragione una fonte anonima dei servizi segreti pachistani, citata in questi giorni dalla stampa asiatica: ''Di Osama bin Laden non sappiamo piu' niente dall'inizio del 2003, quando ci e' sfuggito d'un soffio''. In un'America sempre piu' a corto di fiducia nei propri leader, soprattutto dopo la gestione dell'emergenza-Katrina, l'anniversario delle stragi di Washington e New York torna a riportare sotto i riflettori il capo di Al Qaida introvabile. E nel clima di diffuso criticismo che accomuna l'Iraq all'uragano e alla guerra al terrorismo, il New York Times raccoglie l'interrogativo di molti, mettendo una foto di bin Laden sulla copertina del magazine settimanale, in edicola nel giorno dell'anniversario, sotto il titolo: ''Sta vincendo lui?''. Un'interrogativo al quale l'amministrazione Bush insiste nel rispondere con un sonoro 'No'. ''La realta' - ha detto il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, a chi gli chiedeva le ragioni della mancata cattura di Osama - e' che abbiamo catturato o ucciso la maggioranza della leadership di Al Qaida. Sono passati anni dall'attacco e qualcuno non e' stato catturato? Ricordiamo che abbiamo avuto gente sulla lista dei 'most wanted' dell'Fbi per decenni. E' molto difficile catturare un singolo individuo''. Parole che con ogni probabilita' trovano d'accordo le polizie di mezzo mondo impegnate per anni nella caccia a superlatitanti, compresi gli investigatori antimafia che da decenni cercano Bernardo Provenzano in Sicilia. L'area di montagna dove sembra nascondersi Osama, ripetono gli uomini dell'antiterrorismo e i militari americani, e' difficile da penetrare ed e' enorme, estesa lungo i circa 1.500chilometri del confine tra Afghanistan e Pakistan. Ma la mancata individuazione di bin Laden viene anche attribuita da piu' parti alla scelta dell'amministrazione Bush di destinare negli ultimi anni sempre piu' uomini e mezzi all'Iraq, distogliendoli dall'Afghanistan. Una lettura condivisa anche da una serie di analisti ed esperti di antiterrorismo della Cia che, uno dopo l'altro, stanno lasciando l'agenzia per mettersi a scrivere libri polemici contro la strategia della Casa Bianca e dei capi dell'intelligence americana. Gli Usa stanno aumentando le pressioni soprattutto sul governo pachistano per ottenere piu' collaborazione nella caccia ad Al Qaida. Il presidente Pervez Musharraf, alla vigilia del quarto anniversario dell'11/9, ha detto di non avere indizi su dove si trovino bin Laden e il suo vice Ayman al Zawahri, ipotizzando che siano in qualche luogo lungo il confine con l'Afghanistan. La strada per catturare Osama, secondo Musharraf, passa attraverso la possibilita' di infilitrare l'elusivo network che gli offre sostegno logistico e trasporta i suoi messaggi. E' la strategia nella quale credono di piu' anche la Cia e il Pentagono, i cui esperti d'intelligence citano il recente arresto in Pakistan di Abu Farraj al-Libbi - uno dei vice di bin Laden - come esempio siginificativo. Per arrivare a Libbi, e' stato infiltrato il sistema di corrieri che con estrema cautela e lentezza tiene i rapporti all'interno di Al Qaida, talvolta impiegando due mesi a consegnare un messaggio dei capi. Qualcosa di simile viene tentato per bin Laden, come ha confermato in un briefing al Pentagono il generale Greg Champion, che guida in Afghanistan le operazioni di intelligence della Task Force 76, un'unita' responsabile della sicurezza lungo il confine con il Pakistan. ''Ci stiamo concentrando e stiamo lavorando - ha detto Champion - sulle persone che seguono la filosofia di bin Laden, sui membri delle reti di contatti che Al Qaida ha creato o sta cercando di creare in Afghanistan''. Ma il rischio e' che in Afghanistan stia avvenendo quello cheteme il New York Times: che Osama nel lungo periodo possa vincere. Piu' di 1.100 persone sono state uccise nel 2005 in attentati nel paese e taleban e terroristi arabi hanno dato segnali di ritrovato vigore (una trentina di taleban sono stati uccisi e 60 arrestati durante un'operazione militare nel fine settimana guidata dagli americani). I portavoce militari americani parlano sempre piu' spesso di un incremento dell'infiltrazione di stranieri dal Pakistan e i 20.000 soldati Usa ancora presenti nel paese sono in stato di massima allerta per proteggere le elezioni afghane del 18 settembre. Il quadro complessivo della guerra al terrorismo, pero', secondo il Pentagono a quattro anni dall'11 settembre e' piu' positivo di quello che sembra. ''Abbiamo fatto progressi in una varieta' di zone, in posti di cui la gente spesso non sente parlare'', ha detto il generale Vincent Brooks, l'ufficiale nero che fu il 'volto' del Pentagono nei briefing militari in Qatar durante la guerra in Iraq e ora e' il capo delle relazioni esterne dell'Esercito americano. ''In questi anni - ha spiegato - ci sono stati successi nella guerra al terrorismo in Nord Africa, nell'Africa orientale, nel Corno d'Africa, in tutto il Golfo Arabico, l'Oceano Indiano, le Filippine, l'Indonesia e certamente in Iraq e in Afghanistan''.

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