SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Friday, August 12, 2005

Pena di morte, gli Usa verso quota 1.000

Il macabro traguardo potrebbevenir raggiunto nei giorni di Natale: ai ritmi attuali,l'America registrera' entro la fine del 2005 l'esecuzione numero1.000 da quando, nel 1976, la pena di morte e' tornata legale. A'tirare la corsa' e' come di consueto il Texas, dove mercoledi'sera e' stata eseguita per l'undicesima una condanna dall'inizio dell'anno e dove ne sono in programma almeno altre otto. L'avvicinarsi di 'quota 1.000' arriva paradossalmente in unmomento di profondo ripensamento dell'America sul tema dellapena di morte, caratterizzato negli ultimi anni da un calo siadelle condanne alla pena capitale, sia delle esecuzioni. Dal 17 gennaio 1977, quando Gary Gilmore mori' sotto i colpidi un plotone d'esecuzione nello Utah, diventando il primogiustiziato dopo la storica sentenza del 1976 della Cortesuprema sulla pena di morte, altre 977 persone negli Usa sonomorte legalmente per iniezioni letali, sedia elettrica, camera agas, impiccagione o fucilazione. ''Adesso mancano 22 esecuzioni per raggiungere quota mille ede' possibile che avvenga quest'anno'', spiega RichardDieter, direttore del Death Penalty Information Center, uncentro studi di Washington che si occupa del monitoraggio dellapena di morte. ''Quest'anno sono gia' morte 34 persone -aggiunge Dieter - e ci sono le condizioni perche' avvenganoaltre 22 esecuzioni, tra le molte gia' in programma''. L'ultimo a morire e' stato Gary Sterling, ucciso mercoledi'nel carcere texano di Huntsville con un'iniezione letale, inesecuzione di una sentenza legata a quattro giorni di follia nelcorso dei quali l'uomo, 17 anni fa, uccise quattro personementre cercava soldi per comprare crack. Un nuovo appuntamentocon il boia e' in programma anche nella giornata di giovedi', inOklahoma, dove Kenneth Eugene Turrentine dovrebbe morire peraver sterminato una famiglia nel 1994. Il traguardo delle 1.000 vittime e' solo simbolico, maoffrira' agli Usa l'occasione per portare avanti la riflessionein corso da anni sulla pena di morte. ''Stiamo assistendo senzadubbio a un'inversione di tendenza - spiega Dieter - rispettoall'incremento costante nelle esecuzioni che si e' verificatofino al 1999'', l'anno record con 98 morti. ''Il momento di svolta - aggiunge l'esperto - e' stato il2000, con la moratoria varata in Illinois dall'alloragovernatore George Ryan, seguita dalla scoperta di sempre piu'casi di innocenti finiti nel braccio della morte o giustiziati. Da allora, le esecuzioni in cinque anni sono calate del40%''. I fattori del ripensamento, secondo gli studi del DeathPenalty Information Center, sono molteplici. Il ricorso ai testdel Dna ha permesso di scoprire sempre piu' casi di errorigiudiziari. Gli stati, nello stesso tempo, hanno aperto la strada allapossibilita' di punire piu' spesso con l'ergastolo reati disolito da pena capitale, ''e le giurie popolari hanno mostratodi gradire questa scelta'', afferma Dieter. Un pesosignificativo lo ha poi avuto la Corte suprema, con due storichesentenze che hanno vietato di mettere a morte ritardati mentalie minorenni. I giudici della Corte suprema sembrano avere sempre piu'riserve sulla pena di morte. Lo scorso fine settimana, a farsiavanti e' stato il giudice John Paul Stevens, affermando diritenere che il sistema, cosi' come e' concepito, abbia ''troppefalle''. Le audizioni in Congresso a settembre per la confermadel nuovo giudice supremo scelto dal presidente George W.Bush,il cattolico John Roberts, con ogni probabilita' affronterannoanche le idee del nuovo membro della Corte su questo tema. ''L'opinione pubblica - afferma Dieter - e' ancora favorevoleper due terzi alla pena capitale. E' una maggioranza forte. Masempre piu' spesso emerge come si tratti piu' di un sostegno aparole, che non nei fatti, perche' le esitazioni a condannare amorte da parte delle giurie popolari sono sempre piu'evidenti''. Quel che e' certo, per gli esperti, e' che se ci sarannocambiamenti radicali sul fronte della pena di morte, richiederanno comunque molti anni. Quota 1000, per allora, sara'stata abbondantemente superata. Il Texas e' destinato a restareper gli anni a venire il capofila nella graduatoria degli statipiu' severi: dal 1976, vi sono state eseguite 346 esecuzioni (un terzo delle quali ordinate dall'allora governatore George W.Bush), con la Virginia che segue a distanza con 94 esecuzioni el'Oklahoma terza a quota 78.

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