Scene da New Orleans
I cadaveri che continuano a galleggiare nelle strade e i 29 neonati portati in salvo. Gli
accampamenti puzzolenti dei disperati e i 700 ospiti dell'Hyatt
Hotel che scavalcano la fila dei dannati in attesa di evacuazione.
Le scene di eroismo e le voci di cannibalismo. E'
una collezione di immagini a tinte forti e ricche di contrasti,
quella che racconta una New Orleans tra angoscia e speranza,
quasi una settimana dopo Katrina.
- TROPPO PRESTO PER I CADAVERI: Dopo essere rimasti chiusi
per giorni dentro la loro chiesa, la Big Easy Church, un
gruppetto di evangelici cristiani hanno deciso di tentare il
tutto per tutto abbandonando New Orleans a piedi. Lungo il
tragitto, hanno visto numerosi cadaveri nelle acque sporche
lasciate dall'uragano. ''Ne abbiamo presi un paio - hanno
raccontato - perche' ci sembrava la cosa giusta da fare.
Volevamo dar loro sepoltura. Ma appena abbiamo raggiunto il
primo posto di blocco, la polizia ci ha ordinato abbandonarli:
'Lasciateli galleggiare, ci hanno detto, non possiamo ancora
occuparci dei morti'''.
- MORTI PER PRANZO?: Le voci incontrollabili che escono da
New Orleans nei giorni scorsi sembravano aver descritto il
peggio del peggio. Omicidi, suicidi, stupri, bambini spariti.
Adesso Randall Robinson, un attivista nero dei diritti civili,
si e' spinto oltre. Su un blog, ha affermato che girano voci
secondo le quali i neri abbandonati a New Orleans avrebbero
cominciato a cibarsi di cadaveri per sopravvivere. Un'
affermazione priva di fonti e di conferme, che ha scatenato
polemiche immediate, con molti interventi sul blog che hanno
definito assurdo pensare che dopo soli pochi giorni senza cibo
qualcuno possa arrivare al cannibalismo.
- METAIRIE, TENSIONE AL CAMPO PROFUGHI: E' la periferia di
New Orleans, ma assomiglia al Darfur sudanese. Circa 5.000
persone vivono da giorni in un improvvisato campo profughi a
Metairie, alle porte della citta', in un'area lungo l'autostrada
Interstate 10. Hanno a disposizione 12 gabinetti portatili e un
cassonetto della spazzatura e vivono in mezzo ai rifiuti, in un
tanfo insopportabile reso peggiore dal sole a picco e dai 35
gradi di temperatura di questi giorni. Da giorni i dannati di
Metairie aspettano autobus per l'evacuazione che arrivano con il
contagocce. Quasi tutti neri, sono controllati a vista da
poliziotti bianchi armati e hanno cominciato a denunciare di
sentirsi come in un campo di concentramento. ''Non ci lasciano
uscire - ha raccontato Steven Mullcur, 36 anni, che si trova nel
campo con la moglie - e due di loro hanno minacciato di
piantarmi una pallottola in fronte se cerco di andarmene''.
- EROISMO NEGLI OSPEDALI: Hanno resistito per giorni, poi
nella notte tra venerdi' e sabato e' arrivato il sospirato
momento dell'evacuazione per gli ospedali nel centro di New
Orleans rimasti aperti in condizioni drammatiche. I medici e gli
infermieri, secondo i racconti che circolano tra i soccorritori,
sono stati protagonisti di gesti di eroismo. Al Charity
Hospital, circondato dalle acque, alcuni membri dello staff
medico non hanno mangiato e bevuto per giorni, per poter sfamare
i malati. Altri si sono aiutati a vicenda facendosi flebo e
iniezioni di ricostituenti. Infermieri e medici hanno portato
spesso sulle spalle i pazienti per molti piani e dentro un altro
edificio, per poter raggiungere un tetto dove potevano atterrare
gli elicotteri. Un itinerario ripetuto su e giu' decine di
volte. Anche 29 neonati, alcuni senza piu' genitori, sono stati
trasferiti dai reparti di maternita' ormai devastati fino al
centro medico allestito all' aeroporto di New Orleans.
Ma l'eroismo non sempre e' stato sufficiente. In una casa di
riposo per anziani, la St. Bernard Parish, i soccorritori si
aspettavano di trovare 30 pazienti, ma hanno trovato solo 30
'body bags' allineate all'esterno: troppo tardi.
- I PRIVILEGIATI DELL'EVACUAZIONE: Ha provocato una mezza
rivolta al Superdome, subito sedata dalla Guardia Nazionale,
l'arrivo di 700 persone che si trovavano rifugiate nel vicino
Hyatt Hotel e che sono state lasciate partire scavalcando la
fila delle migliaia di persone in attesa da giorni del momento
dell'evacuazione. Il contrasto tra privilegiati, tra cui molti
turisti, e il popolo del Superdome era evidente: puliti e ancora
ben vestiti i primi, distrutti e sporchi gli altri. L'Hyatt e'
diventato una base per i soccorsi e per il sindaco Ray Nagin,
che lo ha fatto svuotare per far posto a poliziotti e uomini
della protezione civile.
- L'AVVOCATO IRRIDUCIBILE: In mezzo al caos dei soccorsi, ha
suscitato qualche sorriso e la sensazione di una ritorno alla
'normalita'' l'azione di alcuni avvocati che in questi giorni si
sono aggirati, con le carte bollate, tra i dannati del
Superdome: chiedevano di firmare una denuncia contro il governo,
per avviare una causa collettiva e chiedere un risarcimento
danni miliardario.
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