SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Thursday, May 11, 2006

America, boom ispanico dalla culla al supermarket

Le loro culle sono quelle piu' numerose nei reparti maternita' di tutta l'America e le due forze trainanti degli Usa - il mercato e la politica - se ne sono accorti. Gli ultimi dati del censimento svelano che meta' dei bambini americani sotto i 5 anni appartengono a minoranze etniche, soprattutto ispanici. Un esercito di nuovi consumatori e futuri elettori che cominciano a far sentire il loro peso. Una campagna nazionale, promossa dalla Chiesa cattolica, e' partita da Los Angeles per registrare per il voto un milione di nuovi cittadini in tempo per le elezioni per il rinnovo del Congresso, nel novembre prossimo. Il movimento di piazza che nelle scorse settimane ha dimostrato la propria forza, con grandi marce contro le proposte di legge restrittive sull' immigrazione, conta ora di passare all'incasso in termini politici, cercando di mandare sempre piu' rappresentanti a Capitol Hill. La corsa all'ispanico non interessa pero' solo la politica, ma e' un fenomeno che mette in ebollizione anche il mondo del marketing, soprattutto nel settore alimentare. Al Food Marketing Institute Show di Chicago, la massima rassegna del settore in corso in questi giorni, i colossi alimentari americani hanno presentato un gran numero di linee di prodotti mirate al crescente mercato 'latino'. La Kellog, il gigante dei fiocchi d' avena e dei prodotti da colazione, ha aumentato del 60% il proprio marketing in lingua spagnola, affidando a 'Tony el Tigre' il compito di fare da mascotte sulle scatole dei corn flakes al posto del 'Tony the Tiger' della versione inglese. La Unilever, un'altra superpotenza alimentare, tiene rapporti quotidiani con 800 famiglie ispaniche nel paese, che offrono indicazioni e tendenze sui loro consumi. I numeri che lo U.S. Census sforna in continuazione spiegano il motivo di tanto interesse. La societa' americana e' nel pieno di uno dei piu' significativi sconvolgimenti nella propria storia, per effetto dell'ondata di immigrazione dall'America Latina e della prolificita' degli immigrati di origine ispanica. Il 49% della crescita demografica tra il 2004 e il 2005 - secondo gli ultimi dati - e' dovuto alla minoranza ispanica. Se quasi il 50% dei bambini sotto i cinque anni negli Usa sono nati in famiglie che appartengono a minoranze, anche in questo caso si tratta di un fenomeno in larga parte dovuto ai 'latinos': il 70% di questa meta' degli Under 5 americani e' nato in famiglie dove si parla spagnolo. Un americano su tre oggi e membro di un qualche gruppo che viene considerato minoranza, cioe' non e' un bianco non ispanico. I neri, un tempo la principale tra le minoranze, sono stati sorpassati da chi proviene da paesi latinoamericani e sono sempre piu' isolati, anche perche' - a differenza dei latinos o degli asiatici - hanno meno propensione a sposare persone di altre etnie. I numeri del fenomeno si traducono pero' anche nelle profonde tensioni che l'America vive in questo periodo. A livello politico, e' ancora impantanato in Senato l'iter per una riforma delle leggi sull'immigrazione che e' diventata la patata piu' bollente dell'anno elettorale, dopo che la Camera ha varato un testo fortemente restrittivo, che prevede il carcere per gli illegali e chi da' loro lavoro e l'innalzamento di una barriera di 1.000 chilometri lungo la frontiera con il Messico. Proprio per protestare contro la legge della Camera, in questi mesi e' sceso in campo un vasto movimento che raccoglie anche i circa 12 milioni di immigrati clandestini presenti negli Usa. Un fenomeno che ora potrebbe tradursi in potenza di fuoco elettorale. ''Incanaleremo l'impeto senza precedenti delle marce in una campagna mirata di massa per un'azione civile'', ha detto il vescovo ausiliario di Los Angeles, Gabino Zavala, nel presentare nella cattedrale della citta' l'iniziativa per creare un milione di nuovi elettori entro novembre. La Chiesa cattolica nella metropoli californiana, guidata dal cardinale Roger Mahony, e' da mesi in prima linea nella lotta al giro di vite proposto dalla Camera, contro il quale l'arcivescovo ha promesso di esser pronto a dar vita anche a iniziative di disobbedienza civile. Ma anche la vasta realta' che chiede di chiudere le frontiere e' in piena mobilitazione. Il 'Minuteman Project', l'iniziativa dei vigilantes che si sono autoinvestiti del compito di pattugliare - armati - le frontiere del paese, e' pronto a fare il proprio sbarco a Washington. Jim Gilchrist, il fondatore della campagna, sta girando l'America con un grande caravan promozionale e venerdi' arrivera' nella capitale, per lanciare al Congresso il proprio messaggio: sigillare le frontiere e non concedere amnistie agli illegali. In Arizona, intanto, c'e' chi ha gia' messo in pratica le indicazioni della Camera, anche se la legge non e' stata ancora approvata dall'altro ramo del Congresso. Lo sceriffo Joe Arpaio, che negli anni si e' fatto la fama di essere ''il piu' cattivo d'America'', ha dato il via alla caccia all'immigrato messicano clandestino. ''Ne mettero' in cella il numero maggiore possibile'', ha proclamato Arpaio, raccogliendo subito consensi da parte dell'ala dura dei conservatori americani.

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