SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Friday, May 26, 2006

Re Tut arriva a Chicago, via la mummia dall'ufficio

Arriva Re Tut e a Chicago un top manager amante dell'Egitto e' costretto a rinunciare alla mummia che esponeva orgoglioso in ufficio. L'apertura in grande stile nella citta' americana di una mostra-evento dedicata al faraone ragazzino Tutankhamen, e' stata accompagnata da un braccio di ferro che ha visto soccombere un potente sponsor dell'evento, sotto la minaccia da parte del responsabile delle antichita' egiziane di far saltare tutto. Chicago da giorni vive nella febbre per l'attesa di Tutankhamen e l'eta' d'oro dei faraoni, una mostra che sta portando negli Usa i tesori del celebre sovrano a 28 anni dall' esibizione al Metropolitan Museum di New York che fece esplodere la Tut-mania in America. Oltre 195.000 biglietti sono stati venduti in anticipo dal Field Museum in vista dell'inaugurazione odierna della mostra. Ma l'esordio di Re Tut e' stato movimentato. Nel giorno dell' inaugurazione, un'ottantina di manifestanti provenienti da chiese copte-ortodosse dell'area di Chicago hanno dato vita a una protesta davanti al museo, chiedendo piu' liberta' religiosa per i cristiani in Egitto. La vigilia, poi, e' stata caratterizzata da uno scontro tra Zahi Hawass, responsabile dei reperti archeologici del governo egiziano, e John Rowe, potente amministratore delegato della Exelon, un colosso energetico di Chicago. Hawass, noto per le sue battaglie internazionali a difesa dei tesori egiziani, al suo arrivo nei giorni scorsi nella citta' americana ha scoperto che il numero uno della Exelon - uno dei maggiori sponsor della mostra - possiede un sarcofago di 2600 anni fa e lo tiene esposto nel proprio ufficio, in un grattacielo nel centro di Chicago. L'alto funzionario egiziano ha gridato allo scandalo e ha intimato che il reperto fosse consegnato al Field Museum o restituito all'Egitto. Le parole di Hawass hanno un certo peso - Time lo ha appena definito una delle 100 persone piu' influenti del mondo - e le sue campagne si sono rivelate incubi per molti musei in vari continenti. Anschutz Entertainment, l'organizzatore dell'evento di Chicago, ha temuto un disastro di pubbliche relazioni proprio al momento dell'inaugurazione della mostra, visto che Hawass minacciava di riportare a casa i cimeli di Tutankhamen se il manager non cedeva. Dopo intense trattative, giovedi' sera Rowe ha dichiarato la resa e ha ''offerto il pezzo al museo, come prestito a tempo indeterminato'', ha detto una portavoce della Exelon. ''John ama il Field Museum - ha aggiunto - ed e' felice di condividere il cimelio''. Hawass, soddisfatto, si e' goduto la vittoria: ''Sara' una lezione per tutti per imparare che questi oggetti non devono stare in una casa o in un ufficio, dovrebbero essere nel loro paese d'origine o in un museo''. Per Rowe pero' non e' finita, perche' il funzionario egiziano ha aggiunto di aver saputo che il manager ha una collezione di pezzi archeologici a casa, tra cui alcuni provenienti dall'Egitto, e ha promesso ''un'altra battaglia con il signor Rowe''. Nel frattempo, mentre la folla prende d'assalto la grande mostra dei tesori del faraone, Hawass si prepara ad altri scontri negli Usa. Nel mirino del funzionario c'e' ora il museo di St.Louis, al quale l'Egitto aveva imposto di restituire entro il 15 maggio scorso una maschera funebre dell'anno 1550 avanti Cristo, che le autorita' del Cairo ritengono rubata. I responsabili del museo americano si sono detti convinti di essere i legittimi proprietari e Hawass ha preannunciato azioni legali e di pubbliche relazioni contro di loro. ''E' un caso molto importante - ha detto - e sto pensando di andare a St.Louis, convocare una conferenza stampa e rendere la loro vita un inferno''.

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