SPIRIT OF AMERICA

America is a land of wonders, in which everything is in constant motion and every change seems an improvement ----------------------- ALEXIS DE TOCQUEVILLE

Monday, January 17, 2005

Guerra in famiglia tra eredi M.L.King su gay e aborto

Negli anni delle grandi battaglie sui diritti civili negli Usa, Martin Luther King non disse mai una parola sui gay e l'aborto non era tra le sue principali preoccupazioni. Ma nell'America di George W.Bush, dove i due temi sono al centro dell'attenzione, tra gli eredi del leader nero e' ormai scontro aperto per cercare di utilizzarne il peso storico pro o contro il matrimonio tra omosessuali e la legge sulle interruzioni di gravidanza. L'intensita' della battaglia ideologica che si combatte in casa King e' emersa in tutta la sua portata nel giorno in cui gli Stati Uniti celebrano la festa nazionale dedicata alla memoria del reverendo ucciso nel 1968 (il Martin Luther King Day ne ricorda la nascita, il 15 gennaio 1929 ad Atlanta). Coretta Scott King, la vedova del leader nero, ha piu' volte invocato il suo insegnamento per scendere in campo a favore dei diritti dei gay e anche il figlio Martin Luther King III si batte per gli omosessuali. Ma la piu' piccola delle figlie dell'icona dei diritti civili, Bernice, e' diventata un'attivista nella chiesa di un vescovo protestante di Atlanta, Eddie Long, che sta diventando una delle voci piu' seguite nel Sud in tema di battaglia contro i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Alveda King, la nipote di MLK, ha deciso di affiancare Bernice nella campagna a favore di un emendamento costituzionale che sancisca che il matrimonio e' solo l'unione tra un uomo e una donna (una proposta appoggiata nei mesi scorsi anche da Bush, anche se la Casa Bianca sembra adesso piu' prudente in materia). Ma Alveda e' diventata soprattutto un'appassionata 'combattente' sul fronte del no all'aborto. Domani la nipote di King sara' di fronte alla Corte Suprema a Washington, per una conferenza stampa nella quale sara' lanciata una nuova offensiva legale contro la legge 'Roe contro Wade', che negli anni Settanta legalizzo' l'aborto. Al suo fianco ci sara' Norma McCorvey, la donna che nella storica sentenza del 1973 fu la protagonista della legalizzazione dell'interruzione di gravidanza sotto lo pseudonimo 'Jane Doe' e che ora, dopo aver invertito la rotta di 180 gradi, e' stata reclutata da organizzazioni fondamentaliste cristiane per smantellare la stessa legge. Il 24 gennaio, inoltre, Alveda King guidera' sempre a Washington una National March for Life, una marcia di donne ''che sono pentite per il loro aborto'', che cerchera' di far pressione sulla Corte Suprema per una svolta giudiziaria. La spaccatura in famiglia spinge ora entrambe le parti a tirare per la giacca il fantasma di Martin Luther King, nel tentativo di capire come si sarebbe potuto tradurre il celebre 'I have a dream' del leader nero sui fronti delle nozze gay e dell'aborto. ''Gay e lesbiche - ha detto la vedova, Coretta King - sono persone che hanno famiglie e le loro famiglie devono avere una protezione legale, che sia il matrimonio o l'unione civile. Un emendamento costituzionale che vieti le unioni dello stesso sesso e' una forma di persecuzione contro i gay e non servirebbe a niente per proteggere i matrimoni tradizionali''. Bernice ha scelto di non parlare in pubblico delle proprie convinzioni sull'insegnamento del padre, ma la cugina Alveda le fa da portavoce. ''Bernice e' convinta, nel profondo del suo cuore - ha spiegato - che suo padre non ha fatto le marce e non si e' preso un proiettile per i matrimoni gay. Io non credo che le persone debbano essere penalizzate per i loro affetti, ma occorre essere chiari sullo scopo della sessualita' e del matrimonio e questo scopo non puo' che essere la procreazione''.

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