Bush, un bis che consacra una dinastia insolita
Il loro carisma non e' quello dei Roosevelt, non hanno lo spessore storico degli Adams, ne' l'attrattiva glamour dei Kennedy. Ma con il terzo giuramento da presidente di un Bush in 16 anni, giovedi' prossimo, la famiglia piu' potente della politica americana nell'ultimo quarto di secolo consacra definitivamente il proprio posto nella storia degli Stati Uniti.
Gli studiosi delle vicende presidenziali, anche quelli che non hanno simpatia per la dinastia bushiana, sono concordi: se George W. avesse perso la corsa alla conferma alla Casa Bianca, ripetendo l'esperienza del padre, i Bush avrebbero potuto essere considerati tutto sommato una parentesi nella lunga avventura americana. Ma con il bis che ha cancellato gli incubi paterni, legati alla sconfitta inflitta a Bush senior dal giovane Bill Clinton, i Bush sono arrivati a un livello di potere che fara' loro lasciare il segno per decenni nella vita degli Usa.
Nessuna dynasty politica e' riuscita, come loro, a produrre due presidenti, un senatore e i governatori del secondo e quarto stato degli Usa (Texas e Florida). Nell'ultimo quarto di secolo, con una sola eccezione, in ogni campagna elettorale c'e' sempre stato un Bush nel 'ticket' repubblicano per la Casa Bianca. E per il futuro e' gia' pronta una nuova infornata per proseguire la tradizione. Il governatore della Florida Jeb Bush, fratello del presidente, nonostante le smentite ufficiali potrebbe essere un altro aspirante alla Casa Bianca. E suo figlio George P., per ora un avvocato ventottenne a Dallas, puo' essere un altro volto per il palcoscenico nazionale.
Per essere un paese nato opponendosi alle dinastie reali europee, gli Usa hanno in realta' dato il potere piu' volte a membri delle stessa famiglia. Ma mai come e' successo con i Bush. Gli Adams, John e John Quincy, sono il solo altro esempio di padre e figlio diventati presidenti, ma entrambi lo furono per un solo mandato. I Roosevelt, Teddy e Franklin, erano solo cugini alla lontana. Nel XIX secolo sono diventati presidenti anche un nonno e nipote, William e Benjamin Harrison, ma il primo mori' di polmonite dopo un mese al potere e il secondo e' rimasto alla Casa Bianca per un solo mandato.
Quanto ai Kennedy, i killer hanno limitato a meno di un mandato l'avventura di John Fitzgerald e impedito di cominciare a quella del fratello Bobby. Ted, il terzo fratello che ha avuto successo in politica, e' rimasto senatore e non e' ancora in vista un candidato convincente al trono tra gli eredi della Camelot democratica.
I Bush sono l'antitesi della dynasty kennediana e il loro successo si e' consolidato seguendo lo spostamento delle fortune dei repubblicani dal New England - rimasto la roccaforte dei Kennedy, del loro pupillo John Kerry e dei democratici in genere - verso sud e verso ovest. Anche i Bush erano nati come famiglia dell'aristocrazia politica dell'est, con Prescott Bush (il nonno dell'attuale presidente) a rappresentare il Connecticut in Senato dal 1952 al 1963.
Ma il vero decollo delle fortune bushiane e' avvenuto con l'emigrazione verso il West. George W., nato a New Haven in Connecticut ed educato a Yale, e' in realta' soprattutto un prodotto di Midland, in Texas e della mentalita' conservatrice di quella parte del Paese. Il fratello Jeb, a sua volta, e' diventato un fortunato innesto in un altro stato del sud a forte espansione repubblicana, la Florida.
Nell'itinerario geografico dei Bush e' nascosta parte del successo della famiglia. Gli stati del sud e del west, quelli dove la dinastia ha radicato le proprie fortune fin dagli anni Settanta, sono la parte del Paese in crescita inarrestabile: nel 2010, secondo le stime del Census Bureau, nessuno dei tre stati piu' popolosi degli Usa sara' nel nord.
I Bush hanno sempre cercato di definire come 'accidentale' la fortuna politica del clan. ''Se mio padre non avesse perso le presidenza nel 1992 - disse George W. durante la sua prima campagna presidenziale nel 2000 - io non mi sarei candidato a governatore del Texas nel 1994. E se non avessi corso per la carica di governatore, difficilmente avrei pensato alla Casa Bianca''. In realta', l'ascesa della dinastia e' frutto di un'accurata pianificazione familiare, anche se probabilmente e' vero che George W. non era ritenuto il piu' indicato tra i fratelli per puntare alla presidenza (''Lo chiamavamo il clown di famiglia'', ricorda il fratello Marvin) e le speranze sembravano riposte su Jeb.
Ma la Storia sceglie sempre itinerari imprevedibili: neppure John F. Kennedy era il capolista nel suo clan, il prescelto era il fratello maggiore, poi morto in guerra.
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